Borse europee ancora deboli a metà seduta, sempre in attesa della conclusione della due giorni di riunione della Fed. Intorno alle 11:50 il Ftse Mib di Milano segna un -0,4% in area 20.650 punti, seguito dal Cac 40 di Parigi (-0,35%), dal Ftse 100 di Londra (-0,3%), dal Dax di Francoforte (-0,2%) e dall’Ibex 35 di Madrid (-0,15%).
Sul fronte macro, in Germania il numero di disoccupati ad aprile scende di 15 mila unità contro le -12 mila unità previste dal consensus e alle -29 mila di marzo (dato rivisto al ribasso da 30 mila). Stabile e in linea alle attese il tasso di disoccupazione al 5,8 per cento.
In Gran Bretagna, invece, l’indice dei direttori agli acquisti ad aprile è cresciuto più delle attese a 53,1 punti (52 punti il consensus) rispetto ai 52,2 punti di marzo.
Per quanto riguarda l’Eurozona, infine, il Pil preliminare del primo trimestre segna un +1,7% su base annuale e un +0,5% su base trimestrale, dati entrambi in linea alle previsioni e alla rilevazione precedente.
Intanto, in attesa dei dati Adp sui nuovi occupati statunitensi di aprile e del verdetto della Fed, il dollaro è in leggero rialzo nei confronti delle altre valute, con l’EUR/USD in area 1,091 e l’USD/JPY a 112,2. Sostanzialmente stabile l’EUR/JPY a 112,5.
Tra le materie prime, deciso rimbalzo del petrolio sull’attesa di un calo delle scorte settimanali Usa, con il Brent (+1,2%) a 51,1 dollari e il Wti (+1,1%) a 48,2 dollari.
Sull’obbligazionario, infine, stabile rispetto alla mattinata lo spread Btp-Bund in area 194 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,27 per cento.
Tornando a Piazza Affari, parziali prese di profitto su CNH (-2,4%), BREMBO (-1,2%) e STM (-2%), con quest’ultima che sconta anche l’effetto delle vendite deludenti di Iphone comunicate ieri in serata da Apple.
Vendite su TENARIS (-2,2%), che risente del taglio del target price da 15,6 a 15 euro da parte di Goldman Sachs, che ha confermato il giudizio ‘neutral’. Deboli anche gli altri petroliferi SAIPEM (-1,1%) ed ENI (-0,6%).
Poco sotto la parità FCA (-0,3%) dopo il tonfo di ieri seguito al dato deludente sulle immatricolazioni Usa di aprile, mentre non preoccupa troppo la flessione nello stesso mese del mercato italiano dati i giorni di festività che hanno caratterizzato aprile 2017.
Tra le poche note positive UNICREDIT (+1,2%), BANCO BPM (+1%) e LUXOTTICA (+0,9%).