Ieri il Consiglio di Amministrazione della società umbra ha approvato i risultati consolidati del 1° trimestre 2017, che riflettono il riposizionamento strategico in corso [TerniEnergia – Dopo il ridisegno strategico parte l’execution] e la parziale uscita dal trading energetico con la cessione di Free Energia; fattori parzialmente compensati dall’importante acquisizione di Softeco Sismat e Selesoft, entrate nel perimetro di consolidamento dal 1° novembre 2016. Ricordiamo poi che è stata recentemente avviata la progettazione dell’impianto fotovoltaico in Tunisia da 10 MW per conto di STEG [TerniEnergia – Commessa da $ 12,5 mln in Tunisia per primo parco solare].
Nei primi tre mesi del 2017 i ricavi si sono attestati a 29,87 milioni, con una flessione del 4,6% su base annua imputabile principalmente alle attività di EPC, a seguito del completamento avvenuto nel 2° semestre 2016 dei due cantieri giant in Sudafrica. In diminuzione di quasi il 3% rispetto al 1° trimestre 2016 i costi operativi.
Il margine operativo lordo, pur diminuendo del 15,7% a 3,4 milioni, ha così limitato il calo della marginalità all’11,4% dal 12,9% dei primi tre mesi dell’anno scorso. Il balzo di ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni (+65,8% a/a) ha poi pesato sull’Ebit, dimezzatosi a 1,39 milioni.
Al di sotto della gestione caratteristica, si segnala la diminuzione degli oneri finanziari netti (-30,7%) e il miglioramento del risultato delle attività delle joint venture. Il gruppo TerniEnergia ha chiuso il 1° trimestre 2017 con un utile netto complessivo (non è infatti ancora disponibile il dato relativo alle minorities) pari a 0,23 milioni, che si confronta con i 0,57 milioni del pari periodo 2016 (di cui 0,4 milioni erano di competenza del gruppo).
Buone notizie, invece, sul fronte dello stato patrimoniale: l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2017 è sceso a 91,25 milioni rispetto ai 93,86 di fine 2016 e il patrimonio netto è cresciuto a 59,7 milioni e tiene conto anche delle azioni proprie (1.012.224). Il rapporto Debito netto/Patrimonio netto è così migliorato sensibilmente scendendo da 1,63 volte del 1° trimestre 2016 a 1,52x del 1° trimestre 2017.
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