Malgrado incentivi record offerti dalle case automobilistiche, le vendite auto nel mese di aprile si sono rivelate ben al di sotto del calo già preventivato e seguono il negativo risultato del mese precedente.
A livello complessivo, le aspettative di vendite di nuovi modelli prevedevano un calo del 3,1% sull’anno precedente a 1,45 milioni di unità con una proiezione su base annua tra i 16,9 ed i 17,5 milioni di pezzi ed una media di circa 17,1.
L’industria americana delle quattro ruote ha fatto invece ancora peggio con vendite in calo del 4,7%a 1,426 milioni di veicoli con auto in caduta libera dell’11,1% e camion dello 0,1 per cento.
Anche la somma dei primi quattro mesi ammonta a 5,49 milioni di auto, in ribasso del 2,4% sull’anno precedente.
In prospettiva annua, la proiezione scende a 16,88 milioni di unità, mentre la discesa annua risulta la più elevata dalla seconda metà del 2011.
Una caduta di tale dimensioni non è la fine del mondo dopo una simile indigestione con diversi anni di crescita consecutivi, ma non è comunque da sottovalutare.
Per ottenere questo modesto risultato, i produttori di auto hanno anche dovuto spendere cinque miliardi di dollari in incentivi con una media per auto di 3,465 dollari, un record per il mese di aprile che supera quello dell’aprile 2009 di 3,393 dollari. L’entità dell’agevolazione ammonta a circa il 10% del prezzo al dettaglio, simile a quella erogata nel mese di marzo. Il volume degli incentivi è salito del 13,4% sull’anno precedente, ma non ha prodotto benefici sostanziali sulle vendite e questo è un campanello di allarme.
La tabella seguente riassume i dati delle vendite per produttore e la quota di incentivi messi in campo da ciascuno lo scorso mese.
General Motors ha superato tutti i concorrenti nell’offrire incentivi, in aumento del 17,6% sull’anno precedente, ma in leggero calo rispetto agli 1,3 miliardi di dollari di marzo. Di questo passo, la casa di Detroit si avvicina ai quattro miliardi di dollari di incentivi per trimestre. Per rendere l’idea della dimensione dell’intervento, i ricavi di GM ammontano a 29,3 miliardi di dollari nei primi tre mesi del 2017 e, di conseguenza, la società automobilistica spende circa il 13% del suo fatturato trimestrale in incentivi, ma con modesti risultati: -5,9% di vendite sull’anno precedente con la divisione auto che crolla del 12,5% ed anche quella dei veicoli pesanti del 3,2 per cento.
Infine, GM ha finito il mese con tempi medi di acquisto di cento giorni per i suoi veicoli, in rialzo rispetto ai 98 di fine marzo.
Non è migliore la situazione né di Ford né tantomeno di Fiat Chrysler che hanno comunque speso meno in incentivi rispetto a GM.
A tal proposito, aprile è stato il quarto mese consecutivo di giacenze nei concessionari superiore ai quattro milioni di veicoli, evento che non si verificava dal 2004.
CONCLUSIONI
Il mix di inventari in forte crescita, pesanti incentivi e cali di fatturati metteranno i produttori di auto americani di fronte a scelte difficili anche nei prossimi mesi. Non ci sono, purtroppo, molte alternative al di là di proseguire con i massicci incentivi che eroderanno i profitti e forse non faranno risalire le vendite come già accaduto nei mesi precedenti.
Diversamente i produttori potrebbero ridurre gli incentivi, ma dovranno tagliare le produzioni mettendo fine al forte rilancio del settore dopo la Grande Recessione.
Tuttavia, i consumatori si stanno pericolosamente abituando agli incentivi che in alcuni casi hanno raggiunto gli ottomila dollari per veicolo. Le agevolazioni sono una droga, senza le quali le vendite rischiano ora di crollare.
Anche Tesla, il nuovo mito dell’auto elettrica americano ha venduto solo 3.850 auto nel mese di aprile, ma la sua capitalizzazione di Borsa a 52 miliardi di dollari supera quella di General Motors, ferma a 50 miliardi di dollari, che nello stesso periodo ne ha vendute 244.000 un altro segnale dell’imprevedibilità di questo mercato azionario.