Azimut ha presentato dei risultati molto positivi, con un utile più che triplicato, grazie a una solida crescita del fatturato accompagnata da un contenimento dei costi. Il risultato netto si è attestato a 72,9 miliardi, cifra che, se annualizzata, si avvicina molto ai 300 milioni di target di utile netto fissato dalla società per il 2019.
Inizio di anno brillante per Azimut, sia sotto il profilo della crescita sia dal punto di vista della redditività. La società del risparmio gestito ha registrato nei primi tre mesi del 2017 un utile netto di 72,9 miliardi, il secondo miglio risultato da sempre, dopo la cifra record di 129 milioni dei primi tre mesi 2015.
Il risultato si poggia su una solida base data da una crescita dei ricavi dovuta a un incremento organico delle commissioni ricorrenti, cui si aggiunge il recupero di quelle di performance praticamente azzerate nel primo scorcio dello scorso anno.
Ma vediamo nella tabella seguente i conti trimestrali della società di asset management.
Il totale dei ricavi si è attestato a 214,7 milioni, in crescita del 61,2% rispetto ai 133,2 milioni di primi tre mesi 2016. L’incremento è legato in parte al recupero delle commissioni di performance attestatesi a 49,5 milioni, mentre erano quasi assenti (5,7 milioni) nei primi tre mesi 2016. Ma di particolare rilievo risulta l’incremento del 31,6% a 148,2 milioni delle commissioni ricorrenti, a testimonianza di un sano sviluppo della società legato alla crescita delle masse gestite.
Nei primi tre mesi del 2017 la raccolta si è attestata a 2,2 miliardi, portando il totale del risparmio amministrato direttamente e quello collocato e gestito da case terze a 46,5 miliardi, oltre il 7% in più rispetto a fine dicembre. Significativo anche il contributo delle attività estere.
I costi di acquisizione, a 84,4 milioni, sono risultati del 12,5% superiori a/a, tuttavia sono scesi rispetto agli 85,4 milioni dell’ultimo trimestre 2016. Il margine lordo si porta così a 130,4 milioni (+123% a/a).
Le spese per il personale sono aumentate del 36% a/a a 19,6 milioni, incremento simile a quello delle spese operative, +37,6% a/a a 27,3 milioni. Il reddito operativo raggiunge quindi gli 83,5 milioni, più che triplicato rispetto ai 24,1 milioni del primo trimestre 2016. Dopo oneri finanziari per 3,5 milioni (+9,5% a/a) e tasse leggermente superiori, l’utile netto, come già evidenziato, è risultato pari a 72,9 milioni.
Nella tabella seguente si riporta lo stato patrimoniale del Gruppo.
Dal punto di vista patrimoniale, la posizione finanziaria netta consolidata a fine marzo 2017 risulta positiva per circa 236,2 milioni, in miglioramento rispetto ai 192,3 milioni di fine dicembre 2016. Si ricorda che l’assemblea dei soci ha approvato la distribuzione di un dividendo ordinario totale di 1 euro per azione ordinaria (pari ad un pay-out del 77%) al lordo delle ritenute di legge, con pagamento a partire dal 24 maggio 2017, data stacco cedola 22 maggio 2017 e record date 23 maggio 2017.
Positiva, infine, l’attività di reclutamento di consulenti finanziari e private banker: nel primo trimestre 2017 il Gruppo e le sue divisioni hanno registrato 18 nuovi ingressi, portando il totale delle reti a fine marzo a 1.636 unità.
Sergio Albarelli, Ceo del Gruppo, sottolinea: “Siamo davvero molto soddisfatti di poter annunciare il secondo miglior risultato trimestrale di sempre che è stato realizzato grazie a una crescita dei ricavi e da un graduale contenimento dei costi. Questo risultato ci posiziona primi nel settore in termini di redditività, a ulteriore dimostrazione della validità del nostro modello di business orientato allo sviluppo nel lungo periodo, capace di crescere più dell’industria e generare più utili rispetto ai concorrenti, nonostante gli investimenti per l’espansione all’estero. In soli tre mesi abbiamo superato i due miliardi di euro di raccolta, dimostrando come il Gruppo sia capace di cogliere e soddisfare la crescente richiesta di consulenza e pianificazione dei risparmi da parte della clientela. Grazie alla determinazione e alla compattezza di tutti i professionisti del Gruppo, siamo fiduciosi di poter continuare ad ottenere risultati di eccellenza guardando con ancora più ottimismo al proseguo dell’anno.”
Nella riunione di oggi il cda ha inoltre proceduto alla cooptazione di Renata Ricotti come consigliere indipendente al posto della dimissionaria Paola Mungo.