Giornata positiva per le borse del Vecchio Continente che chiudono sui massimi intraday con il Ftse Mib di Milano in grande spolvero (+2% a 21.170 punti). In particolare Piazza Affari è stata sostenuta dai conti trimestrali sopra le attese di diverse big cap, ma in generale i listini europei hanno beneficiato delle indicazioni giunte dalla Fed e dai sondaggi elettorali in Francia che vedono Macron favorito.
Tonici anche l’Ibex 35 di Madrid (+1,5%), il Cac 40 di Parigi (+1,3%) e il Dax di Francoforte (+1%) mentre il Ftse 100 di Londra archivia le contrattazioni poco mosso a +0,2 per cento.
Ieri la banca centrale americana ha lasciato i tassi invariati ma ha confermato la possibilità di un aumento nel prossimo meeting di giugno, giudicando la debole crescita americana del primo trimestre del tutto transitoria. Affermazioni che aumentano l’interesse per i dati di domani sul mercato del lavoro a stelle e strisce, mentre stasera l’attenzione sarà concentrata sul voto della riforma sanitaria.
Dall’agenda macroeconomica odierna sono giunti spunti significativi sul settore terziario europeo, in crescita oltre le attese ad aprile in Italia, Germania, Gran Bretagna e nell’Eurozona. Positive anche le statistiche sulle vendite al dettaglio di marzo della zona euro (+0,3% su base mensile, +2,3% su base annua, meglio del consensus).
Dati incoraggianti anche negli Stati Uniti, dove le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono risultate inferiori alle stime e alla rilevazione precedente e il saldo della bilancia commerciale di marzo ha riportato un deficit più contenuto rispetto alle attese. In chiaroscuro invece i dati sugli ordinativi di marzo.
Intanto l’euro risale a 1,094 sul dollaro e a 123,4 sullo yen, beneficiando in parte del sentiment positivo per la corsa all’Eliseo e dei dati macro. Il dollaro resta stabile sulla valuta giapponese (USD/JPY a 112,8) ma perde terreno rispetto alle altre valute dopo il rialzo di ieri sera innescato dalla Fed.
Tra le materie prime sprofonda il petrolio, con Brent e Wti rispettivamente a 49,2 a 46,2 dollari al barile, all’indomani dell’aumento superiore alle attese delle scorte settimanali Usa. Prosegue inoltre la discesa dei metalli preziosi, con oro e argento che scivolano a 1.229 e 16,32 dollari l’oncia scontando le prospettive di rialzo dei tassi.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si comprime in area 184 punti base, con il rendimento del decennale italiano in lieve calo al 2,23% e quello del Bund in aumento a 39 centesimi.
A Piazza Affari brilla LEONARDO (+7,2%) grazie ai risultati del trimestre sopra le attese sia in termini di Ebitda sia di utili e indebitamento finanziario netto.
Giornata positiva anche per FERRARI (+5,7%), protagonista di un altro trimestre record che fa presagire un 2017 in forte crescita, e per YNAP (+4,9%) che ha riportato nel primo trimestre 2017 un giro d’affari complessivo pari a 514,8 milioni, in crescita del 16% a cambi costanti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Stessa dinamica per TELECOM ITALIA (+4,7%), che ha registrato ricavi e margine operativo lordo oltre le stime e per AZIMUT (+3,6%), che ha riportato conti sopra le attese in termini di ricavi e utile netto.
Fra i bancari bene BANCO BPM (+4,6%), BPER (+3,6%) e UNICREDIT (+3,6%), dopo la pubblicazione del consensus degli analisti relativo ai risultati del primo trimestre che appaiono positivi soprattutto per quanto riguarda la redditività netta. L’istituto di piazza Gae Aulenti comunicherà i propri risultati il prossimo 10 maggio.
Poco mossa invece RECORDATI (+0,2%) dopo la trimestrale, mentre si attendono entro domattina i risultati di MONCLER (+1,3%) e ITALGAS (+0,8%). In controtendenza i petroliferi SAIPEM (-1,3%), TENARIS (-2,7%) ed ENI (-0,1%) in scia all’oro nero.