Intesa – In rialzo a Piazza Affari (+3,3%) per i buoni risultati

Deciso sprint a Piazza Affari per i titoli Intesa che, dopo la presentazione dei risultati, registrano un incremento del 3,3% a 2,8 euro.

Ad attrarre gli investitori è stata soprattutto la solidità dell’utile che, grazie a un incremento di ricavi legato alla crescita delle commissioni e al contenimento di costi, si è attestato a 901 milioni, in progresso dell’11,8% rispetto al medesimo periodo del 2016.

La banca ha messo in luce in una nota che i 901 milioni di utile rappresentano una quota più che proporzionale rispetto ai 3,4 miliardi di dividendi promessi per il 2017. Inoltre è stato sottolineato come il risultato non includa la plusvalenza da 800 milioni derivante dalla vendita di Allfunds.

COMMENTO

I numeri presentati da Intesa, legati alla visione del management guidato da Carlo Messina per il quale la remunerazione degli azionisti rappresenta una delle colonne portanti della strategia, lasciano presagire la possibilità che nel 2017 vi sia spazio per un incremento del monte dividendi, rispetto ai 3,4 miliardi promessi al mercato dall’istituto.

Quanto era stato presentato inizialmente il piano strategico 2014/17 erano stati promessi nell’arco del periodo 10 miliardi di dividendi suddivisi in modo da prevedere un dividendo pari a 4 miliardi per il 2017. Successivamente, visto che nei primi tre anni le cedole erano state superiori al previsto, il management ha prudenzialmente confermato il target di 10 miliardi monte dividendi nei 4 anni. Cifra che implica 3,4 miliardi di esborso per il 2017.

Messina ha tuttavia sottolineato che si tratta di una promessa prudenziale e che, se le condizioni si fossero rivelate favorevoli, avrebbe potuto innalzare tale livello. Ora che i risultati sono buoni ed è stata archiviata l’ipotesi di aggregazione con Generali che avrebbe potuto richiedere un impegno finanziario da parte della banca, si potrebbe tornare al pagamento dei 4 miliardi di dividendo inizialmente previsti.

Supponendo che Intesa riesca a mantenere la redditività espressa nel primo scorcio dell’anno anche nei prossimi trimestri potrebbe arrivare a un utile di 3,6 miliardi. Questo senza considerare la plusvalenza di 800 milioni derivante dalla cessione di Allfunds.

Ai prezzi attuali una cedola da 3,4 miliardi garantisce un dividend yield del 7%. Se salisse a 4 miliardi toccherebbe addirittura l’8 per cento.