Nel primo trimestre 2017 il gruppo realizza ricavi pari a 376,6 milioni, in crescita del 15% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Tale dinamica media la crescita organica del 5,7%, l’effetto perimetro positivo del 6,6% dato dall’acquisizione Grand Marnier, la conclusione di alcuni conclusione e la cessione di business non strategici. Si rileva infine un effetto cambi positivo pari al 2,7 per cento.
La performance del giro d’affari si amplifica a livello di margini operativi, con un Ebitda adjusted in crescita del 17,7% a 78,6 milioni dai precedenti 66,8 milioni e un Ebit adjusted in progresso del 19,5% a 64,4 milioni, in presenza di ammortamenti aumentati del 10,1% a 14,2 milioni.
In deciso calo gli oneri finanziari non ricorrenti passati a 0,8 milioni dai 6 milioni del primo trimestre 2016 imputabili alla prima quota di costi di transazione relativa a SPML (2,5 milioni), oltre a svalutazioni conseguenti alla cessione di business.
Tutto ciò si riflette positivamente sull’utile ante imposte, che segna una progresso del 56,7% a 53,6 milioni.
Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto evidenzia un aumento di soli 6,8 milioni a 1.206,3 milioni, nonostante il pagamento per l’acquisizione di Bulldog, in parte compensato dall’incasso della cessione del business vinicolo cileno, per un esborso di cassa netto di circa 40 milioni.
Il management ha confermato le previsioni per l’anno corrente, rimanendo fiduciosi circa il conseguimento di una performance positiva nel periodo.
Il proseguimento della sovra performance del portafoglio premium a elevata marginalità nei mercati sviluppati chiave, che beneficia del rafforzamento della rete distributiva e delle attività di brand building, continuerà a generare un mix favorevole delle vendite e, di conseguenza, un’espansione del margine lordo che contribuirà a compensare alcuni aumenti dei costi dei materiali. Inoltre il business beneficerà del consolidamento di Grand Marnier.
La società ha infine comunicato di aver siglato lo scorso 28 aprile un accordo con l’Agenzia delle Entrate che definisce precisamente i metodi e i criteri da utilizzare per calcolare la quota di reddito esente da Ires e Irap ai fini del cosiddetto Patent Box, ovvero l’entità del contributo economico che i beni immateriali hanno apportato al proprio reddito d’impresa.
Si segnala che tale norma stabilisce un regime di tassazione agevolata a beneficio delle imprese che producono redditi attraverso l’utilizzo diretto o la concessione a terzi di diritti di proprietà intellettuale. L’accordo riguarda gli anni 2015-2019.
Campari indica per il 2015 un beneficio fiscale pari a circa 12 milioni, mentre per il 2016 è atteso un valore pari a circa 16 milioni. Il beneficio fiscale del 2017 sarà imputato pro quota nel conto economico semestrale al 30 giugno 2017.
In scia alla comunicazione dei dati di bilancio e degli effetti fiscali del Patent Box, il titolo segna intorno alle 12:40 un rialzo del 8,40% a 6 euro.