Nel 1° trimestre 2017 il margine d’intermediazione di Fineco si è incrementato dell’1,2% a 141,8 milioni rispetto al pari periodo del 2016, grazie soprattutto alla crescita delle commissioni nette, in progresso dell’11,2% a 64,7 milioni. Buona anche la gestione dei costi operativi, stabili a 60,7 milioni. L’utile netto cifra in 51,7 milioni, in linea con il pari periodo 2016. Dal lato della solidità patrimoniale il Cet1 transitional si attesta al 22,24 per cento.
Nei primi tre mesi del 2017 Fineco ha riportato una crescita dell’1,2% del margine d’intermediazione, pari a 141,8 milioni.
Nel dettaglio, il margine d’interesse ha mostrato un progresso dell’1,1% rispetto al primo trimestre 2017 fissandosi a 62,9 milioni, grazie ad un incremento dei volumi ed alla riduzione del costo della raccolta.
Le commissioni nette si attestano a 64,7 milioni, registrando un significativo progresso dell’11,2% rispetto all’analogo periodo del 2016. La crescita è stata supportata principalmente dall’incremento delle commissioni ricorrenti del risparmio gestito (+15,9%).
Il risultato dell’attività di negoziazione, coperture e fair value, il cui peso sul margine di intermediazione è più limitato rispetto alle altre componenti, si è attestato a 13,7 milioni, in calo del 30,2% rispetto al periodo gennaio-marzo 2016.
Sostanzialmente stabili a 60,7 milioni i costi operativi, al cui interno i costi per il personale raggiungono i 19,2 milioni (+2,7% a/a), mentre gli altri costi operativi si attestano a 41,6 milioni, in linea con il periodo di confronto.
Le dinamiche sopra esposte si sono riflesse sul risultato netto di gestione, in crescita del 2,7% a 80,6 milioni rispetto ai primi tre mesi del 2016.
Il periodo si chiude con utile netto di 51,7 milioni, in linea con il pari periodo 2016, dopo aver contabilizzato imposte per 26,5 milioni. Non considerando la vendita di titoli di Stato avvenuta nel primo trimestre 2016 la crescita dell’utile sarebbe stata dell’8 per cento.
Sul fronte patrimoniale gli impieghi si sono mantenuti sostanzialmente stabili a 20,5 miliardi rispetto al 31 dicembre 2016, raggiungendo i 20,5 miliardi. Anche la raccolta si è mantenuta ferma a 19,9 miliardi.
Dal lato degli indici di solidità patrimoniale si segnala che il Cet1 transitional è pari al 22,24% rispetto al 22,90% di fine 2016.