Nel 1° trimestre 2017 la società spagnola controllata da Enel al 70,1% ha riportato ricavi pari a 5,22 miliardi, in crescita del 7,1% rispetto allo stesso periodo del 2016. Ciononostante i margini sono diminuiti molto, con l’Ebitda sceso a 702 milioni (-12,4% su base annua) e l’Ebit a 340 milioni (-27,4% a/a).
Nel dettaglio, ha inciso negativamente sia l’aumento dei costi unitari variabili da 35,7 a 41,5 €/MWh sul mercato libero sia l’aumento di ammortamenti e svalutazioni per 30 milioni relativi al consolidamento di EGPE. In contrazione del 26% rispetto al 1° trimestre 2016 l’utile netto del gruppo Endesa.
Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato dai 4,94 miliardi di fine 2016 ai 5,5 miliardi al 31 marzo 2017. I positivi flussi di cassa operativi (536 milioni) sono infatti stati completamente assorbiti dagli investimenti e dal pagamento a gennaio dell’acconto sul dividendo 2016, pari a 0,7 €/azione per un monte dividendi complessivo di 741 milioni (il saldo di 0,633 €/azione verrà pagato a luglio).
Per quanto riguarda le Capex, si rileva che gli investimenti lordi sono aumentati dell’11% su base annua a 261 milioni, mentre quelli netti sono scesi del 17,2% a 111 milioni. Ricordiamo che nel 2016 la divisione Iberia del gruppo Enel, cui fa riferimento Endesa, ha generato un margine operativo lordo di 592 milioni, pari al 18,1% dell’Ebitda consolidato 2016 del gruppo Enel.
Alle ore 12:20 le azioni Endesa stanno perdendo il 2,9% alla Borsa di Madrid, a fronte di un IBEX 35 e di uno Stoxx Europe 600 Utilities poco sopra la parità.