Nei primi tre mesi del 2017 Banca Finnat ha riportato un margine di intermediazione consolidato di 15,1 milioni, sostanzialmente in linea allo stesso periodo del 2016. Una dinamica ascrivibile principalmente al lieve calo delle commissioni nette (-1,4%% a 10 milioni), compensato dall’aumento delle altre componenti dei ricavi. L’utile netto si è attestato a 1,6 milioni, in calo dai 2 milioni del primo trimestre 2016. Il Cet1 consolidato a fine marzo si attesta al 27,8 per cento.
Dalla lettura dei risultati relativi al primo trimestre, emerge che il margine di intermediazione di Banca Finnat si è fissato a 15,1 milioni, rimanendo sostanzialmente allineato a quello del pari periodo 2016.
Tale andamento è imputabile a una leggera flessione della componente commissionale, attestatasi a 10 milioni (-1,4%), compensata dalla crescita di tutte le altre componenti dei ricavi. Il margine di interesse ha riportato un incremento del 3,8% a 1,9 milioni, mentre i profitti da trading e gli altri ricavi hanno registrato, rispettivamente, un progresso del 2,4% e dell’8,6 per cento.
I costi operativi hanno segnato un aumento del 3,7% a 11,8 milioni. In particolare, i costi del personale raggiungono gli 8,2 milioni (+5,8), mentre rimangono stabili gli altri oneri operativi (-0,8% a 3,6 milioni).
Suddette dinamiche hanno portato a un risultato netto di gestione pari a 3 milioni, in calo del 19% rispetto allo stesso periodo del 2016.
L’esercizio si chiude con un utile netto consolidato di 1,6 milioni, in contrazione del 20,8% rispetto al periodo gennaio-marzo 2016, dopo aver contabilizzato imposte per 0,7 milioni.
Sul fronte della solidità patrimoniale, il Cet1 consolidato al 31 marzo 2017 risulta pari al 27,8% (29,7% a fine dicembre), mentre il Total Capital ratio si attesta al 28% (30,1% al 31 dicembre 2016).