La società guidata dal presidente esecutivo Tomaso Tommasi di Vignano ha alzato il velo sui risultati consolidati del 1° trimestre 2017, che mostrano una sensibile crescita di tutte le principali voci di conto economico e un debito netto in lieve flessione. I ricavi, pari a 1,56 miliardi, sono aumentati del 28,3% su base annua grazie alle maggiori attività di trading, ai maggiori ricavi regolati nell’idrico e nell’energia elettrica, nonché ai maggiori volumi venduti di gas a causa delle temperature inferiori alle medie stagionali, specialmente a gennaio.
Le buone performance di tutte le aree del gruppo Hera hanno determinato la rilevante crescita del margine operativo lordo, cresciuto di ben 28,4 milioni rispetto al 1° trimestre 2016 raggiungendo quota 306,8 milioni (+10,2%). L’incremento è da attribuire soprattutto all’area energia elettrica con l’aggiudicazione della gara per il regime di salvaguardia [Hera – 1 mld atteso dal regime di salvaguardia in 11 regioni nel 2017-2018] e delle gare per il default gas, nonché le acquisizioni effettuate nel 2016 di Julia Servizi Più e Gran Sasso in Abruzzo, che hanno portato la base clienti del gruppo a 2,3 milioni.
Entrando nel dettaglio, l’Ebitda dell’area energia elettrica ha registrato un balzo del 53,2% passando dai 31,6 milioni del 1° trimestre 2016 ai 48,4 milioni al 31 marzo 2017; lo sviluppo rispecchia, come detto, non solo la maggiore attività di vendita sul mercato libero e della salvaguardia, ma anche la maggiore marginalità nella generazione (PUN +45,2% su base annua nel periodo in esame). Inoltre, il numero dei clienti è salito a oltre 900mila unità (+5,6%).
Nel 1° trimestre 2017 l’area gas ha prodotto un Ebitda di 135,6 milioni di euro, in progresso del 4,1% su base annua grazie ai maggiori volumi di gas venduti e al maggior perimetro di attività del servizio svolto; con l’aggiudicazione dei lotti del servizio di default e le acquisizioni di Julia Servizi e Gran Sasso il numero di clienti gas è infatti salito a quasi 1,4 milioni di unità (+4,2%).
Buona performance anche per il ramo ambiente (+2,6% a 64 milioni) per i maggiori volumi di rifiuti trattati; non sono invece ancora state contabilizzate appieno quelle del gruppo Aliplast e di Teseco.
Il sensibile progresso dell’Ebitda ha compensato l’aumento di ammortamenti e accantonamenti (+11,1%); l’utile operativo ha così segnato uno sviluppo del 9,7% a 187,3 milioni.
Al di sotto della gestione caratteristica, si evidenzia il miglioramento della gestione finanziaria per il buon contributo delle società collegate e i maggiori proventi sui clienti in salvaguardia, senza dimenticare la rilevante diminuzione tax rate, sceso dal 33,4% al 29,8 per cento. Quest’ultimo fattore beneficia della minore aliquota IRES in vigore, dell’applicazione della “patent box” e del credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, oltre che alle agevolazioni in materia di maxi ammortamenti.
L’utile netto del gruppo Hera è così balzato del 20,5% su base annua posizionandosi a 109,9 milioni. L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2017, pari a 2,55 miliardi, risulta in lieve flessione rispetto ai 2,56 miliardi di fine 2016 grazie alla positiva e crescente generazione di cassa.
Gli investimenti operativi effettuati dal gruppo Hera nel 1° trimestre 2017 ammontano a 76,2 milioni (+4,4%), di cui 33,4 milioni (+11%) nel ciclo idrico integrato. Gli investimenti complessivi, inclusa l’acquisizione della partecipazione nel gruppo Aliplast e del ramo impianti di Teseco, sono invece pari a 154,1 milioni contro i 68,5 milioni del 1° trimestre 2016.