Primo trimestre dell’esercizio in corso chiuso con ricavi consolidati in calo dell’11,4% a 68,6 milioni, un Ebitda adjusted in sostanziale pareggio ed una perdita finale di 28,2 milioni (rispetto a quella di 11,6 milioni del primo trimestre 2016), dopo oneri di ristrutturazione per 23,5 milioni. Indebitamento finanziario netto a 53,3 milioni (+5,1% rispetto a fine 2016) e patrimonio netto negativo per 39,9 milioni. Uno scenario che il management considera comunque fronteggiabile con i previsti interventi di natura patrimoniale e finanziaria, grazie ai quali dovrebbe essere garantita la continuità aziendale. L’intero esercizio dovrebbe chiudere ancora in perdita, seppure inferiore rispetto al 2016.
Il CdA della casa editrice ha approvato i conti del primo trimestre 2017 chiuso con ricavi consolidati per 68,6 milioni, in calo dell’11,4% rispetto all’analogo periodo del 2016. Una variazione dovuta sia alla minore raccolta pubblicitaria (-15%), che alla diminuzione dei ricavi editoriali (-10,2%).
Torna sulla parità l’Ebitda adjusted (a fronte della perdita di 2,6 milioni del primo trimestre 2016), che includendo però gli oneri di ristrutturazione passa in negativo per 23,1 milioni. In particolare gli oneri di ristrutturazione per 23,5 milioni, sono stati inseriti nel costo del personale in base a quanto previsto dal piano industriale dal piano industriale 2017-2020.
Ricordiamo che tale piano prevede anche una riduzione del costo del lavoro (giornalisti, dirigenti, poligrafici, grafici e radiofonici), che dovrebbe contribuire al raggiungimento di un Ebit consolidato positivo entro l’arco di piano. Nei primi tre mesi del 2017 l’Ebit post oneri non ricorrenti è negativo per 26,8 milioni.
La gestione chiude quindi con una perdita di 28,2 milioni, in peggioramento rispetto agli 11,6 milioni dei primi tre mesi del 2016.
A fine marzo il Gruppo 24 Ore presenta un patrimonio netto negativo per 39,9 milioni in ulteriore peggioramento rispetto agli 11,7 milioni di fine dicembre 2016, per effetto della perdita registrata nel primo trimestre del corrente esercizio.
In aumento anche l’indebitamento finanziario netto, passato da 50,7 a 53,3 milioni, condizionato dall’andamento del flusso dell’attività operativa.
Il CdA ha redatto il resoconto intermedio di gestione chiuso al 31 marzo 2017 nel presupposto della continuità aziendale, mantenendo i valori iscritti all’attivo e senza effettuare quelle ulteriori specifiche svalutazioni e accantonamenti che altrimenti sarebbero dovuti in uno scenario di interruzione dell’attività.
Pur consapevole della esistenza di fattori di incertezza che possono far sorgere dubbi sulla continuità aziendale e sulla capacità del gruppo di continuare la propria operatività nel prevedibile futuro, il management ritiene che vi sia la ragionevole aspettativa che la società possa proseguire nella propria attività e possa concludere con successo gli interventi di patrimonializzazione previsti (vedi “IL SOLE 24 ORE – ADDENDUM ALLA MANOVRA FINANZIARIA, ADC PER 50 MLN”).
L’outlook per l’intero esercizio 2017 prevede una perdita significativamente inferiore a quella registrata nell’anno precedente, nonostante l’accantonamento dei costi relativi all’operazione di riduzione del costo del lavoro.
Intorno alle 14:00 il titolo Il Sole 24 Ore scambia a Piazza Affari a 53 centesi circa, in ribasso dell’1,9 per cento, in mercato complessivamente debole (Ftse Mib a -0,2%).