Intorno alle 15:50 le borse europee mostrano ancora un andamento cauto e contrastato, senza scostamenti rilevanti dalla parità. Il Ftse Mib di Milano scambia sostanzialmente invariato poco sotto i 21.500 punti, così come il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%). In flessione l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%) mentre il Ftse 100 di Londra avanza dello 0,5 per cento.
Nel frattempo, a Wall Street, l’avvio dei principali indici è stato piuttosto debole, condizionato anche dal licenziamento del capo dell’Fbi James Comey che potrebbe creare fratture nel Congresso e rallentare l’approvazione delle politiche di Trump.
A livello europeo l’attenzione degli investitori si è concentrata sulle parole del presidente della Bce, Mario Draghi, intervenuto al Parlamento olandese per discutere di politica monetaria non convenzionale. Il numero uno dell’Eurotower ha confermato che “la ripresa ciclica dell’economia nell’area dell’euro è sempre più solida e i rischi di un peggioramento sono in calo”.
Tuttavia la crescita dei prezzi e soprattutto dei salari è ancora troppo debole, per cui sono tuttora necessari stimoli a sostegno dell’inflazione di medio termine. Infine, Draghi ha ricordato che la moneta unica è irrevocabile e che spetta ai singoli Paesi attuare le riforme strutturali e sanare i conti pubblici.
Sul fronte macro, dopo i dati di marzo sulla produzione industriale francese e italiana, sono stati diffusi i dati americani sui prezzi all’importazione di aprile, in aumento oltre le attese dello 0,5% su base mensile.
Per quanto riguarda il Forex l’euro/dollaro scivola in area 1,087, mentre lo yen si attesta a 113,9 nei confronti del biglietto verde e 123,8 rispetto alla moneta unica.
Tra le materie prime risalgono le quotazioni del petrolio con Wti e Brent rispettivamente a 46,6 e 49,4 dollari al barile, in scia alle proiezioni delle scorte settimanali Usa più basse del previsto e in attesa dei dati ufficiali Eia del pomeriggio.
Acquisti, infine, sul comparto del reddito fisso, con il rendimento del Btp che scende al 2,23% mentre lo spread con il Bund resta poco mosso a 183 punti base.
A Piazza Affari prosegue il rally di CAMPARI (+4,6%) dopo l’exploit di ieri in scia alla comunicazione dei dati di bilancio e degli effetti fiscali del Patent Box.
Balzo di A2A (+4,4%) in seguito agli ottimi risultati del 1° trimestre 2017 che, con un margine operativo lordo di 403 milioni e un utile netto (sia reported sia ordinario) pari a 180 milioni, hanno battuto di gran lunga le stime.
Tonica anche BANCA MEDIOLANUM (+2,8%) sostenuta anche dal miglioramento del giudizio da ‘hold’ a ‘buy’ da parte di Kepler Chevreux con target price alzato da 7,1 a 8 euro.
Soffre invece il comparto del credito con BPER a -6,6% penalizzata dai conti pubblicati ieri sera. In calo anche BANCO BPM (-2,7%), UBI (-1,4%) e MEDIOBANCA (-1,5%) che attende i risultati. Sotto la parità anche INTESA (-0,7%) mentre UNICREDIT è flat aspettando i conti.
Vendite anche su UNIPOL (-2%) e su MONCLER (-1,8%). Il titolo della maison del piumino potrebbe risentire del downgrade eseguito da Exane Bnp Paribas, che ha tagliato il rating da ‘neutral’ ad ‘underperform’ confermando il target price a 20,50 euro.
Tra i petroliferi ENI è poco mossa a +0,5% dopo i risultati in crescita ma sostanzialmente in linea con le attese. Confermati gli obiettivi per l’intero anno e i dividendi nonostante la debolezza del greggio.
Leggero progresso, infine, per ATLANTIA (+0,2%) alle battute finali nell’operazione con Abertis.