Chiusura sui massimi intraday per le borse europee, che comunque archiviano le contrattazioni poco distanti dalla parità ad eccezione del Ftse 100 di Londra (+0,6%). Il Ftse Mib di Milano termina in rialzo dello 0,3% a 21.553 punti, il Dax di Francoforte a +0,1%, il Cac 40 di Parigi invariato e l’Ibex 35 di Madrid a -0,1 per cento.
Nel frattempo anche a Wall Street i principali indici scambiano poco mossi, condizionati dal licenziamento del capo dell’Fbi James Comey che potrebbe creare fratture nel Congresso e rallentare l’approvazione delle politiche di Trump.
A livello europeo l’attenzione degli investitori si è concentrata sulle parole del presidente della Bce, Mario Draghi, intervenuto al Parlamento olandese per discutere di politica monetaria non convenzionale. Il numero uno dell’Eurotower ha confermato che “la ripresa ciclica dell’economia nell’area dell’euro è sempre più solida e i rischi di un peggioramento sono in calo”.
Tuttavia la crescita dei prezzi e soprattutto dei salari è ancora troppo debole, per cui sono tuttora necessari stimoli a sostegno dell’inflazione di medio termine. Infine, Draghi ha ricordato che la moneta unica è irrevocabile e che spetta ai singoli Paesi attuare le riforme strutturali e sanare i conti pubblici.
Tra le materie prime risalgono le quotazioni del petrolio con Wti e Brent rispettivamente a 47,5 e 50,4 dollari al barile, dopo i dati Eia sulle scorte americane che hanno evidenziato un calo oltre le attese delle riserve.
Per quanto riguarda il Forex l’euro resta sostanzialmente stabile in area 1,087 dollari e 124 yen, mentre il cambio tra biglietto verde e valuta nipponica si attesta a 114.
Acquisti, infine, sul comparto del reddito fisso, con il rendimento del Btp che scende al 2,235% mentre lo spread con il Bund resta poco mosso a 182 punti base.
A Piazza Affari brilla A2A (+5,4%) in seguito agli ottimi risultati del 1° trimestre 2017 che, con un margine operativo lordo di 403 milioni e un utile netto (sia reported sia ordinario) pari a 180 milioni, hanno battuto di gran lunga le stime.
Prosegue inoltre il rally di CAMPARI (+4,7%) dopo l’exploit di ieri in scia alla comunicazione dei dati di bilancio e degli effetti fiscali del Patent Box.
Tonica anche BANCA MEDIOLANUM (+3,2%) sostenuta anche dal miglioramento del giudizio da ‘hold’ a ‘buy’ da parte di Kepler Chevreux con target price alzato da 7,1 a 8 euro.
Soffre invece il comparto del credito con BPER a -5,7% penalizzata dai conti pubblicati ieri sera. In calo anche BANCO BPM (-2,1%) mentre recuperano terreno nel finale UBI (-0,4%) e MEDIOBANCA (-0,3%) che aspetta ancora i risultati. Chiude flat INTESA (+0,1%) mentre UNICREDIT termina a +1,2% in attesa dei conti.
Vendite anche su UNIPOL (-2,2%) che diffonderà domani i numeri del primo trimestre. MONCLER cede mezzo punto percentuale, risentendo anche del downgrade eseguito da Exane Bnp Paribas, che ha tagliato il rating da ‘neutral’ ad ‘underperform’ confermando il target price a 20,50 euro.
Tra i petroliferi TENARIS guadagna l’1,6%, SAIPEM chiude a -0,3% mentre ENI avanza dello 0,5% dopo i risultati in crescita ma sostanzialmente in linea con le attese. Confermati gli obiettivi per l’intero anno e i dividendi nonostante la debolezza del greggio. Stessa variazione per ATLANTIA, alle battute finali nell’operazione con Abertis.
Termina in calo di 3,5 punti percentuali, infine, PRYSMIAN dopo i risultati in linea con il consensus e un indebitamento finanziario netto leggermente sopra le attese.