Il gruppo, cui fanno capo tra l’altro i brand Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini, Moschino e Pollini, conferma la crescita di tutti gli indicatori economici nel primo trimestre 2017. I ricavi sono saliti a 79,6 milioni (+4,1% a cambi costanti), con un Ebitda pari a 15,4 milioni (+11%) e un utile netto di 8,1 milioni (+41%). Indebitamento finanziario netto in diminuzione a 64,4 milioni rispetto ad un anno prima. Acquisti sul titolo a Piazza Affari (+5,3%).
Il CdA guidato da Massimo Ferretti ha chiuso il primo trimestre del 2017 con ricavi consolidati per 79,6 milioni, in crescita del 4,1% a cambi costanti rispetto all’analogo periodo del 2016 (+4,4% a cambi correnti).
In dettaglio il giro d’affari del gruppo riflette un incremento del 3,1% a parità di cambi nella divisione prêt-à-porter, che realizza più del 77% del totale ricavi, a cui si affianca un aumento dell’8% nella divisione calzature e pelletteria.
La ripartizione geografica delle vendite evidenzia una crescita a doppia cifra del fatturato in Italia che, con ricavi per 38,3 milioni (+15,9%), costituisce il 48,2% del totale. A tassi di cambio costanti, le vendite in Europa, con un’incidenza sul fatturato del 22,6%, hanno riportato una progressione dell’1,2 per cento, a cui si aggiunge un buon recupero delle vendite sul mercato russo (+9,1%), che da solo risulta pari al 3,2% del fatturato.
Si riducono invece i ricavi negli Stati Uniti (-14,5% a cambi costanti), in seguito al rallentamento delle vendite nei department stores, e nel resto del mondo, dove il gruppo ha conseguito ricavi per 14,8 milioni, (- 9,6% a cambi costanti), per effetto principalmente dello sfasamento temporale delle spedizioni che ha caratterizzato il business nel periodo in esame.
A livello di canale distributivo, il wholesale ha registrato a tassi di cambio costanti una crescita del 2,9% (+3,3% a tassi di cambio correnti) e rappresenta il 72,3% del fatturato. Le vendite dei negozi a gestione diretta (canale retail) hanno evidenziato un incremento del 9,3% a tassi di cambio costanti (+9,2% a cambi correnti) e rappresentano il 25,1% delle vendite del gruppo. I ricavi per royalties sono diminuiti del 6,8% rispetto al primo trimestre 2016 e rappresentano il 2,7% del fatturato consolidato.
A fine marzo la rete di negozi monobrand conta 64 Dos e 175 punti vendita in franchising (-16 rispetto al 31 dicembre 2016). Per quanto riguarda i franchised store, la variazione ha interessato prevalentemente il mercato asiatico con aperture e chiusure effettuate per riposizionamento strategico dei punti vendita. In questa prospettiva, il gruppo ha definito un piano di oltre 10 nuove aperture in franchising entro la fine del 2017 volte a rafforzare la presenza in Asia dei brand di proprietà.
La crescita del fatturato si è riflessa sulla marginalità operativa, con l’Ebitda che supera i 15,4 milioni (+10,8%) e l’Ebit che passa da 10,9 a 12,5 milioni (+15%), con un Ros al 15,7% in aumento di 140 basis point.
La gestione chiude con un utile netto pari a 8,1 milioni (+40,6%), beneficiando anche di minori oneri finanziari netti.
A fine marzo l’indebitamento finanziario netto ammonta a 64,4 milioni, in peggioramento rispetto ai 59,5 milioni di fine 2016, ma in calo di 22,8 milioni rispetto ad un anno prima.
Il presidente Ferretti ha comunicato infine che “la campagna vendite per le collezioni del prossimo Autunno/Inverno si è conclusa con un incremento del 13,1%, garantendo visibilità sulle buone prospettive dell’esercizio in corso”.
Euforia sul titolo Aeffe a Piazza Affari, con le negoziazioni che intorno alle 14:45 registrano un guadagno del 5,3% scambiando a 1,51 euro, in un mercato debole (Ftse Mib a -0,4%).