Iren – 100 mln di Ebitda dalla generazione (+24,2%) nel 1Q 2017

Nel 1° trimestre 2017 i ricavi consolidati hanno evidenziato uno sviluppo del 18,1% rispetto al pari periodo 2016 per il forte aumento della produzione elettrica (+9%), delle vendite di elettricità a clienti finali (+70%) e, soprattutto, del prezzo dell’energia elettrica sul mercato all’ingrosso (PUN +45,2% su base annua).

Nonostante l’aumento dei costi operativi (+14% a/a), nei primi tre mesi del 2017 il margine operativo lordo del gruppo Iren è cresciuto del 10,8% a 265 milioni grazie alle buone performance di tutti i settori; in particolare, l’area generazione e trading ha registrato un balzo del 24,2% sfiorando i 100 milioni, pari al 37,6% dell’Ebitda consolidato del trimestre.

Questo dato riflette uno scenario energetico particolarmente positivo non completamente ripetibile in futuro. Iren, come già visto ieri per A2A [A2A – Il termoelettrico traina i conti del 1Q 2017], è riuscita a fare leva sulla flessibilità dei propri impianti di cogenerazione e termoelettrici e termoelettrica e a implementare un’efficace politica di copertura, che ha consentito di sfruttare il balzo del PUN. È stato così possibile controbilanciare il minor output delle centrali idroelettriche, penalizzate dalla scarsa piovosità.

A due velocità il settore Mercato, con un MOL in leggera crescita a 54,2 milioni, di cui ben 51,4 milioni generati dal settore vendita gas (+37,8% a/a), quest’ultimo ha beneficiato di minori costi di approvvigionamento anche grazie all’utilizzo degli stoccaggi. Il segmento di vendita energia elettrica (-82,2%) è stato invece penalizzato dall’incremento dei costi di approvvigionamento con condizioni di volatilità ritenute ad oggi non ripetibili nel corso dei residui nove mesi del 2017.

Nelle Reti (+2,8% a 74,3 mln), le importanti sinergie e l’allargamento del perimetro di consolidamento, con la vercellese Atena e le concessioni idriche residue di Società Acque Potabili, hanno compensato l’effetto di alcuni elementi positivi non ripetibili che avevano caratterizzato il 1° trimestre 2016 e i maggiori costi per l’acquisto dei certificati bianchi nel settore energetico.

Significativa, infine, la contribuzione del settore Ambiente (+21,6% a 37,7 mln) grazie a sistemi di raccolta più efficienti basati sul porta a porta e e sulla tariffazione puntuale, nonché a una migliore saturazione degli impianti di smaltimento. La percentuale di differenziata media si è così attestata al 59%, a fronte di una media nazionale di circa il 47,5 per cento.

La forte crescita a livello di Ebitda ha compensato i maggiori ammortamenti, legati principalmente al cambio del perimetro sopra citato. L’Ebit del gruppo Iren nel 1° trimestre 2017 ha così mostrato un incremento del 13,1% su base annua a 174,4 milioni.

I minori oneri finanziari netti (-32,2%), i maggiori proventi da partecipazioni e la minore aliquota IRES, scesa dal 27,5 al 24%, hanno poi determinato il balzo dell’utile netto, volato a 100,6 milioni con un balzo del 38% rispetto all’utile del 1° trimestre 2016.

Al 31 marzo 2017 l’indebitamento finanziario netto è sceso di 35,3 milioni rispetto alla fine del 2016, posizionandosi a 2,42 miliardi; a parità di perimetro, la riduzione del debito netto sarebbe stata ancora maggiore (circa 63 milioni). Nel dettaglio, la crescita dei flussi di cassa operativi, pari a 138,9 milioni (+13,9%), ha infatti coperto integralmente gli investimenti del periodo e l’aumento stagionale del capitale circolante netto.

Gli investimenti tecnici lordi realizzati dal gruppo Iren nel periodo ammontano a 46,5 milioni, di cui 29,4 milioni destinati all’ammodernamento delle reti gas ed elettriche e alla realizzazione delle infrastrutture previste dai Piani d’ambito.