Prosegue poco mossa la seduta delle borse europee ad eccezione di Milano, in rialzo sull’onda delle trimestrali, e di Madrid, con l’Ibex 35 in calo dello 0,7 per cento. Intorno alle 11:45 il Ftse Mib avanza dello 0,4%, mentre il Dax di Francoforte (+0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%) scambiano poco distanti dalla parità.
Sul fronte macro, a marzo la produzione manifatturiera in Gran Bretagna ha rallentato più delle attese, segnando un -0,6% su base mensile (-0,2% il consensus) rispetto al -0,3% di febbraio (rivisto da -0,1%). Su base annua il dato rimane in crescita del 2,3%, ma comunque inferiore al +3% atteso dagli analisti.
Inferiore alle stime anche il dato sulla produzione industriale, che a marzo ha segnato un -0,5% su base mensile, rispetto al -0,4% del consensus (-0,8% a febbraio, rivisto da -0,7%), e un +1,4% su base annuale, rispetto al +2% del consensus (+2,5% a febbraio, rivisto da +2,8%).
Per quanto riguarda l’Eurozona, la Commissione Europea ha rivisto al rialzo le sue previsioni per la crescita, stimando un +1,7 per quest’anno e un +1,8% per il 2018. Abbassato inoltre il tasso di disoccupazione, visto in discesa al 9,4% nel 2017 e all’8,9% nel 2018.
L’Unione Europea ha invece lasciato invariate le stime sulla crescita italiana, confermando che il Belpaese sarà l’unico che nel 2017 segnerà un aumento inferiore all’1%, ma ha migliorato le prospettive sui conti pubblici, senza però esprimere lo stesso ottimismo di Roma.
Secondo l’esecutivo Ue, i rischi maggiori per lo scenario di crescita dell’Italia sono l’incertezza politica e il lento risanamento del settore bancario.
Euro poco mosso in seguito a tali previsioni, con l’EUR/USD in area 1,087 e l’EUR/JPY a 124,1, mentre si indebolisce la sterlina dopo i dati macro deludenti e in attesa della decisione sui tassi di interesse e del rapporto sull’inflazione da parte della Bank of England. Il cambio GBP/USD scende a 1,291 mentre l’EUR/GBP sale a 0,842.
Tornando a Piazza Affari, resta in cima al listino UNICREDIT (+4,7%) seguita da MEDIOBANCA (+2,9%), dopo le trimestrali positive. Premiata dai conti anche UBI (+1,3%), che ha inoltre finalizzato l’acquisto delle tre Good Bank.
Scivola in fondo al listino, invece, GENERALI (-2,2%) dopo aver registrato un utile in calo nel primo trimestre ed aver presentato i piani di espansione nell’asset management.
In rialzo i petroliferi ENI (+1,1%), SAIPEM (+1,2%) e TENARIS (+1,4%), in scia al rafforzamento del greggio con il Brent a 50,8 dollari (+1,2%) e il Wti a 48 dollari (+1,4%).