Astaldi – Crescono ricavi e utile ma Ebit in flessione nel 1Q 2017

Astaldi chiude il primo trimestre 2017 con ricavi e utile in crescita mentre Ebitda ed Ebit sono in calo. Il fatturato ammonta a 651 milioni (+3% a/a). L’Ebitda, pari a 85 milioni, decresce del  5,9%, con la redditività al 13,1 per cento. L’Ebit adjusted si fissa a 73 milioni (-3,1% a/a). L’indebitamento finanziario netto è a 1.216 milioni.

Astaldi chiude il 2016 con ricavi in crescita e utili operativi in lieve calo. L’indebitamento finanziario netto a 1.216 milioni cresce rispetto al dato al 31 dicembre 2016 ma è lievemente inferiore a quello del pari periodo 2016.

Il portafoglio ordini in esecuzione è pari a 19,2 miliardi, 19,5 miliardi al 31 dicembre 2016. Il backlog è stato generato per il 54% dal segmento costruzioni e per il restante 46% da quello delle concessioni e attività di O&M (Operation and Maintenance) collegate, con l’apporto per il 31% da contratti in Italia e per il restante 69% da attività in esecuzione all’estero (prevalentemente Europa e America). Importante i nuovi ordini raccolti nel periodo per 1 miliardo, prevalentemente contratti EPC in Nord America e Europa. Soprattutto va sottolineato che, in linea con quanto più volte detto dal management, la struttura del portafoglio evidenzia una accresciuta presenza di commesse aggiudicate secondo una logica di pluralità di elementi tecnici e qualitativi e il progressivo orientamento verso aree a profilo di rischio più contenuto.

Il fatturato cresce del 3% a 651 milioni. L’estero genera oltre l’80% dei ricavi, pari a 493 milioni, in crescita del 2,1%, rispetto a 483 milioni di marzo 2016. In particolare il contributo principale viene dall’America (soprattutto Canada e Cile) e dall’Africa. L’Italia cresce dell’11% a 121 milioni, registrando un’inversione di tendenza rispetto al passato, grazie soprattutto all’apporto delle Infrastrutture di Trasporto.

L’Ebitda è pari a 85 milioni (-5,9% a/a), e la redditività si fissa al 13,1% (-120 punti base). L’Ebit adjusted ammonta a 73 milioni (-3,1% a/a) e il Ros si colloca al 11,2 per cento. L’utile netto (soci) ammonta a 25 milioni, in rialzo del 5% dai 24 milioni del pari periodo del 2016 e beneficia anche del minor carico fiscale.

L’indebitamento finanziario netto nel periodo è pari a 1.215,6 milioni, e si confronta con i 1.232,9 milioni del pari periodo 2016. Il dato di periodo riflette essenzialmente le dinamiche registrate a livello di capitale circolante gestionale e gli investimenti effettuati oltre che un effetto positivo legato alla cessione di asset in concessione in Cile. Il rapporto debt/equity ratio si attesta a 1,67x.