Banco Desio – Margine di intermediazione e utile in calo nel 1Q 2017

Primi tre mesi del 2017 in chiaroscuro per Banco di Desio. Se da un lato è migliorata l’efficienza, dall’altro la riduzione del margine di intermediazione (-1,2%), frenato dal calo del margine d’interesse (-4,8%) e l’emergere di oneri straordinari per 3,6 milioni penalizzano l’utile del Gruppo (-31,9%) attestatosi a 8,6 milioni.

Banco di Desio ha chiuso il primo trimestre 2017 con un margine di intermediazione consolidato pari a 103,6 milioni, in calo dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2016. Tale dinamica è attribuibile prevalentemente al calo del margine di interesse (-4,8% a/a) a 57,4 milioni, solo in parte compensato dall’aumento delle commissioni nette, che si sono attestate a 38,7 milioni (+5,5%).

I costi operativi segnano una riduzione dell’1,9% a 70,7 milioni, nonostante siano comprensivi di circa 4,1 milioni di oneri legati al Fondo di risoluzione. Nel dettaglio, le spese per personale sono in linea con lo stesso periodo del 2016 a 44,4 milioni mentre gli altri costi operativi sono scesi del 5% a 26,3 milioni.

La riduzione dei costi ha comportato una migliore efficienza con il cost/income al 68,2% rispetto al 68,7% dell’anno precedente.

Il risultato lordo di gestione riporta un lieve aumento dello 0,4% a 32,9 milioni.

Le rettifiche sui crediti diminuiscono del 28,6% a 14,7 milioni, espressione di un miglioramento della qualità dei crediti esposti in bilancio, contribuendo così a spingere del 49,7% a 18,2 milioni il risultato netto di gestione.

Dinamica che non viene poi ripresa dall’utile netto di pertinenza del Gruppo, in calo del 31,9% a 8,6 milioni dopo aver contabilizzato oneri straordinari per 3,6 milioni (nel 2016 proventi per 4,8 milioni) e aver scontato un maggiore carico fiscale.

Sul fronte della solidità patrimoniale, il Cet1 consolidato risulta pari all’11,1%, superiore rispetto ai minimi normativi di circa 5 punti, mentre il Total Capital ratio è pari al 13,6 per cento.

I crediti deteriorati netti si sono attestati a 907,4 milioni, in linea con il dato di fine 2016 (910,2 milioni).

Leggermente in rialzo il livello delle sofferenze nette, pari a 482 milioni rispetto ai 481,4 di fine anno 2016.

La raccolta diretta sale dell’1,1% a 8,8 miliardi, mentre la raccolta indiretta è pari a 13,8 miliardi, in crescita del 2,7% rispetto all’ammontare di fine esercizio 2016.