Nei primi tre mesi dell’esercizio in corso il colosso guidato da Francesco Starace evidenzia uno sviluppo dei ricavi dell’8,4% su base annua a 17,87 miliardi. La crescita riflette i maggiori ricavi da vendita ai clienti finali e per distribuzione di energia elettrica, l’apprezzamento delle maggiori valute sudamericane nei confronti dell’euro, nonchè la plusvalenza per 151 milioni relativa alla cessione della partecipazione nella cilena Electrogas. Tali fattori hanno più che compensato le minori vendite sul mercato all’ingrosso e gli effetti del deconsolidamento di Slovenské Elektrárne (SE).
L’aumento dei costi operativi dell’11,5% su base annua ha pesato sull’Ebitda, che mostra una flessione del 2,6% a 3,91 miliardi.
Nel dettaglio per aree geografiche, risulta sostanzialmente stabile (+0,6%) il margine operativo lordo in Italia, che con i suoi 1,96 miliardi di Ebitda si conferma il principale mercato di Enel. In forte crescita il margine operativo lordo in America Latina (+28% a 1,09 miliardi), dovuto sia all’effetto cambi sia alla plusvalenza della cessione di Electrogas. Si è registrata invece una forte contrazione dell’Ebitda in Spagna (-17,7% a 694 milioni), soprattutto nella generazione, a causa dell’acquisto di elettricità a prezzi maggiori rispetto a quelli di vendita, per le ben note criticità del nucleare in Francia, e del minore output delle rinnovabili. Il deconsolidamento di SE ha inciso negativamente sull’area Europa e Nord Africa (-39,5% a 144 milioni), mentre quello di EGPNA Renewable Energy Partners su Nord e Centro America (-37,2% a 113 milioni).
L’Ebitda ordinario del gruppo Enel nel 1° trimestre 2017 è sceso del 2,8% a 3,76 miliardi.
In leggero aumento di ammortamenti e svalutazioni (+3,1%) per l’effetto cambi in LatAm e l’entrata in esercizio di nuovi impianti rinnovabili in Sud Africa, il cui impatto è stato solo parzialmente assorbito dal deconsolidamento di SE e dall’allungamento della vita utile di alcuni asset rinnovabili. Nel periodo in esame l’Ebit è così diminuito del 5,4% ripetto al 1° trimestre 2016 a 2,53 miliardi.
Al di sotto della gestione caratteristica, si segnala che gli oneri finanziari netti si sono ridotti di ben 188 milioni e le interessenze di terzi di 45 milioni, anche per effetto della reincorporazione di Enel Green Power effettiva dal 1° aprile 2016. L’utile netto del gruppo Enel al 31 marzo 2017 ha così messo a segno una crescita del 4,7% su base annua, attestandosi a 983 milioni e superando i 919 milioni previsti dagli analisti.
Il minor peso delle partite straordinarie nel 1° trimestre 2017 spiega poi il balzo del 18,6% su base annua dell’utile netto ordinario a 943 milioni (+18,6%).
L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2017 si è attestato a 39,28 miliardi, con un aumento di 1,73 miliardi rispetto alla fine del 2016. Il dato risente delle acquisizioni del periodo (tra cui la brasiliana CELG) e del pagamento dell’acconto sul dividendo 2016 per complessivi 915 milioni, solo parzialmente compensati dalla crescita dei flussi di cassa della gestione operativa a 1,74 miliardi (+11% rispetto al 1° trimestre 2016).
Gli investimenti effettuati dal gruppo Enel nel trimestre ammontano a 1,45 miliardi (-6,1% a/a), di cui 566 milioni sono riconducibili principalmente alle attività di sviluppo delle rinnovabili in America Latina e 380 milioni a Nord e Centro America.