Chiusura in frazionale rialzo per le borse europee, mentre dall’altra parte dell’Oceano gli indici di Wall Street proseguono la seduta poco mossi. A Milano continua a pieno ritmo la stagione delle trimestrali, con il Ftse Mib che ha terminato le contrattazioni con un +0,4% a 21.575 punti. Positivi anche il Ftse 100 di Londra (+0,7%), il Dax di Francoforte (+0,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%).
Pubblicati in giornata i dati sull’inflazione e sulle vendite al dettaglio di aprile in Usa, risultati deludenti, mentre in mattinata l’Eurostat ha diffuso i dati sulla produzione industriale di marzo dell’Eurozona, che ha segnato un -0,1% su base mensile (+0,3% il consensus) e un +1,9% su base annuale (+2,3% il consensus).
Intanto il dollaro si è deprezzato nei confronti delle altre valute a seguito dei deboli dati macro, con l’EUR/USD risalito a 1,092 e l’USD/JPY sceso a 113,3. Sostanzialmente stabile, invece, l’EUR/JPY a 123,8.
Tra le materie prime inverte la rotta nel finale il petrolio con il Brent (-0,3%) a 50,6 dollari e il Wti (-0,4%) a 47,6 dollari, mentre l’oro approfitta della discesa del biglietto verde per riagguantare quota 1.230 dollari l’oncia.
In calo infine i rendimenti dei titoli governativi, con il tasso sul Btp che scende di circa 4 basis point al 2,25%, separato da uno spread con il Bund in area 185 punti base.
Per quanto riguarda Piazza Affari, vola BANCO BPM (+6,2%) dopo la trimestrale, mentre chiudono in ordine sparso gli altri bancari con BPER (+0,9%), INTESA (-0,1%), UBI (-0,2%) e UNICREDIT (+2%).
Sempre sul fronte dei risultati societari, conti in chiaroscuro per ENEL (+0,1%), mentre ATLANTIA (+0,1%) ha chiuso il primo trimestre in crescita.
Acquisti su TELECOM ITALIA (+2,4%), RECORDATI (+2,5%) e sui finanziari UNIPOL GRUPPO (+2,6%), AZIMUT (+1,6%), BANCA GENERALI (+1,4%) e FINECO (+1,5%). Nell’automotive FCA (+0,6%) non risente del richiamo volontario di 1,3 milioni di veicoli in Nord America, mentre proseguono i realizzi su BREMBO (-0,7%).
Deboli i petroliferi ENI (-0,1%), TENARIS (-1,3%) e SAIPEM (-0,4%), con quest’ultima che secondo alcune indiscrezioni potrebbe aggiudicarsi una gara da 400 milioni di dollari in Arabia Saudita. In fondo al listino, infine, BUZZI (-2,1%) e PRYSMIAN (-2,8%), su cui scattano i realizzi dopo la pubblicazione delle trimestrali.