Il gruppo attivo nei settori editoriale, alberghiero, immobiliare e multimediale ha chiuso il primo trimestre 2017 con ricavi per 37,9 milioni, in calo del 6,7% rispetto al pari periodo del 2016. In diminuzione i ricavi editoriali e la pubblicità, solo parzialmente compensati dai maggiori ricavi alberghieri. Ebitda invariato a 2,3 milioni, grazie al contenimento dei costi operativi e perdita finale che scende da 1,4 a 0,9 milioni, dopo minori oneri finanziari netti. Indebitamento finanziario netto in miglioramento a 93 milioni.
Il CdA della società controllata dalla famiglia Riffeser Monti ha approvato i conti del primo trimestre dell’esercizio in corso chiuso con ricavi consolidati per 37,9 milioni, in diminuzione rispetto ai 40,6 milioni dell’analogo periodo del 2016.
Una contrazione da riferirsi ai minori ricavi editoriali (-7%) ed alla minore raccolta pubblicitaria (-8,6%) della controllata Poligrafici Editoriale (vedi “POLIGRAFICI EDITORIALE – PERDITA STABILE A 1 MLN NEL 1Q 2017”), solo in parte compensati dall’incremento del fatturato del business alberghiero (+8,6%), facente capo alla controllata EGA – Emiliana Grandi Alberghi.
Nonostante il calo dei ricavi il gruppo è riuscito a mantenere l’Ebitda sui livelli del primo trimestre 2016 a 2,3 milioni, grazie soprattutto alla riduzione di 2 milioni del costo del lavoro. La gestione operativa chiude con un risultato negativo di 0,4 milioni (invariato), dopo ammortamenti ed accantonamenti per 2,7 milioni.
Il contenimento degli oneri finanziari netti, scesi sotto un milione, ha quindi consentito di ridurre da 1,4 a 0,9 milioni la perdita finale.
Indebitamento finanziario netto in calo dai 95,7 milioni di fine dicembre 2016 ai 93 milioni del periodo gestionale in esame. A fine marzo Monrif ed EGA hanno siglato una ulteriore revisione della Convenzione Interbancaria che ha determinato la riduzione dello spread applicato oltre che il mantenimento delle linee per cassa e per firma fino al 30 giugno 2020.
Intorno alle 16:40 il titolo Monrif scambia a Piazza Affari poco sopra i 21 centesimi, in ribasso dell’1,1% a fronte di un Ftse Mib flat.
