Conti trimestrali che riflettono le difficoltà del settore editoriale per la controllata del gruppo Monrif, con ricavi consolidati in calo dell’8,9% a 33,4 milioni, che attestano l’Ebitda a 1,4 milioni (-23,2%). Sostanzialmente invariato il deficit finale di poco più di un milione. Indebitamento finanziario netto a 39,5 milioni (-5,2% rispetto al 31 dicembre 2016), prima della sottoscrizione del nuovo contratto di finanziamento con le banche.
Il CdA della casa editrice romana ha approvato i conti del primo trimestre 2017 chiuso con ricavi consolidati per 33,4 milioni, in calo dell’8,9% rispetto all’analogo periodo del 2016. In dettaglio i ricavi editoriali si riducono del 7% e quelli pubblicitari dell’8,6 per cento.
In particolare l’andamento della raccolta della pubblicità nazionale risente, nel periodo in esame, dell’avvicendamento nella gestione della raccolta sui quotidiani éditi da Poligrafici Editoriale con il subentro, dal 1° marzo 2017, della concessionaria del gruppo, alla concessionaria del gruppo Rcs, dopo quasi 4 anni.
La riduzione dei ricavi si riflette in una diminuzione del 23,2% a 1,4 milioni dell’Ebitda, incrementando la perdita operativa da 0,4 a 0,9 milioni. La gestione chiude con un deficit di 1,1 milioni, sostanzialmente invariato rispetto al primo trimestre 2016.
A fine marzo l’indebitamento finanziario netto del gruppo era pari a 39,5 milioni, in miglioramento del 5,2% rispetto al dato di fine dicembre 2016. I risultati gestionali del gruppo ed il rispetto dei parametri finanziari registrati nel precedente esercizio hanno permesso di risolvere la Convenzione bancaria del 2014 e sottoscrivere, con decorrenza 21 aprile 2017, un contratto di finanziamento in pool con i principali istituti di credito, per complessivi 49 milioni e con una durata di 72 mesi.
Tale finanziamento permetterà di supportare le strategie di sviluppo del gruppo, oltre a consentire una maggiore flessibilità gestionale rispetto al precedente accordo.
Intorno alle 15:30 il titolo Poligrafici Editoriale scambia a Piazza Affari a 17 centesimi circa, in ribasso dell’1,6% a fronte di un Ftse Mib in rialzo dello 0,5 per cento.
