Pop. di Sondrio – Margine di intermediazione e utile in rialzo nel 1Q 2017

Primi tre mesi positivi per Popolare di Sondrio, con il margine di intermediazione in aumento dell’8,5% a 226 milioni rispetto al pari periodo 2016. Migliora il cost income ratio al 55,7% dal precedente 57,1 per cento. Il risultato netto di gestione aumenta a 49,2 milioni (+67% a/a) anche grazie alle minori rettifiche nette su crediti. L’utile netto segna poi un progresso del 33,7% dopo la maggiore imposizione fiscale del periodo.

Popolare di Sondrio ha chiuso il primo trimestre 2017 con un margine di intermediazione consolidato a 226 milioni, in aumento dell’8,5% rispetto al pari periodo 2016.

Un andamento trainato soprattutto dall’aumento dei profitti da trading, passati da 13,9 milioni a 28,4 milioni, e dalla crescita delle commissioni nette a 73,5 milioni (+2,8% a/a). Il calo del margine di interesse a 117,8 milioni (-7,8%), invece, è attribuibile al restringimento della forbice dei tassi.

In miglioramento il cost/income ratio al 55,7% dal 57,1% dei primi tre mesi del 2016, pur in presenza dell’aumento dei costi legato ai maggiori investimenti indirizzati allo sviluppo del business e al contributo al Fondo di Risoluzione per 12,5 milioni. Il risultato lordo di gestione sale pertanto del 12,2% a oltre 100 milioni.

Le rettifiche su crediti sono diminuite del 14,8% a 50,9 milioni, con il conseguente costo del credito migliorato dall’1% di fine marzo 2016 allo 0,77% del periodo in esame.

Il risultato netto di gestione si è attestato pertanto a 49,2 milioni, in aumento del 66,2% a/a.

Infine, dopo il saldo negativo della gestione straordinaria per 3,2 milioni (proventi netti per 1,2 milioni nel 2016)  e la maggiore imposizione fiscale, con imposte raddoppiate a 15 milioni, l’utile netto si è attestato a 29,5 milioni (+33,7% a/a).

Sul fronte della solidità patrimoniale, il Cet1 consolidato al 31 marzo 2017 risulta pari al 10,8%, mentre il Total Capital ratio si attesta al 13,1 per cento.

I crediti deteriorati netti segnano una lieve flessione a 2,4 miliardi, rispetto a fine dicembre 2016, con un coverage ratio pari al 46,9% (46,2% a dicembre 2016). Nello specifico, le sofferenze sono pari a 780 milioni (+1,5% su fine 2016), con un coverage ratio pari al 63,85 per cento. Le inadempienze probabili ammontano a 1,4 miliardi (+2,4%) e le esposizioni scadute sono poco meno di 236 milioni (-19,1%).

La raccolta diretta ammonta a 29,7 miliardi, in diminuzione del 3,9% rispetto ai 30,9 miliardi di fine 2016. Aumenta invece quella assicurativa a 1,3 miliardi (+1,2%).

La raccolta indiretta si è attestata a 29,1 miliardi, in aumento del 2,6% rispetto a dicembre 2016.