Irce – Decisa la crescita nel 1Q 2017

Nel primo trimestre 2017 il gruppo Irce ha registrato ricavi aumentati del 18,8% a 92,5 milioni (+4,6% al netto della componente metallo), seguiti da un progresso ancora più vistoso dell’Ebitda e dell’Ebit, rispettivamente a 4,7 milioni (+93%) e a 3,1 milioni (0,9 milioni nel primo trimestre 2016). L’utile netto di competenza si è portato a 2,5 milioni, rispetto ai 0,5 milioni del pari periodo 2016. L’indebitamento finanziario netto aumenta a 49,3 milioni dai 36,3 milioni di fine 2016, per l’andamento del capitale circolante, a fronte di un patrimonio netto di 140,4 milioni (137,2 milioni a fine 2016).

Il CdA di Irce, gruppo attivo nel settori dei conduttori per avvolgimento di macchine elettriche e  cavi elettrici, ha approvato i risultati della prima parte del  2017 che si è aperta con un aumento dei ricavi del 18,8% a 92,5 milioni, sostenuto dal positivo andamento delle vendite nel settore dei conduttori per avvolgimento, soprattutto sul mercato sud americano.

Si presenta ancora  negativa la situazione del settore del cavo, che risente oltre al calo dei volumi anche di una riduzione del livello dei prezzi.

Il fatturato, al netto della componente metallo, segna un aumento del 4,6% a 20,4 milioni, con il settore dei conduttori per avvolgimento aumentato dell’8,2% a oltre 17 milioni, mentre il settore dei cavi ha registrato una contrazione del 10,8% fermandosi a 3,3 milioni.

L’Ebitda si porta a 4,7 milioni, dai 2,4 milioni del primo trimestre 2016, mentre l’Ebit, passa da 0,9 milioni a 3,1 milioni, dopo ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni per complessivi 1,6 milioni.

Il periodo chiude con un utile netto di competenza balzato a 2,5 milioni (0,5 milioni a fine marzo 2016), dopo proventi finanziari netti, passati da 0,2 milioni a 0,6 milioni, e un minore carico fiscale, con un tax rate al 30,5% dal 56% di fine marzo 2016.

Sul fronte patrimoniale Il gruppo presenta un indebitamento finanziario pari a 49,3 milioni, rispetto ai 36,2 milioni di fine dicembre 2016, a seguito dell’aumento del capitale circolante, a fronte di un patrimonio netto salito a 140,4 milioni (137,2 milioni a fine 2016).