Apertura in territorio positivo per le borse europee, che dopo circa 15 minuti dall’inizio delle contrattazioni scambiano in marginale rialzo. Bene il Ftse Mib di Milano (+0,2%), insieme all’Ibex 35 di Madrid (+0,4%), al Dax di Francoforte (+0,3%), al Ftse 100 di Londra (+0,2%) e al Cac 40 di Parigi (+0,1%).
Sul fronte macro, dopo i dati cinesi pubblicati nella notte, l’agenda odierna appare povera di appuntamenti significativi. In mattinata saranno diffusi i dati sull’inflazione italiana di aprile, mentre nel pomeriggio in Usa uscirà l’indice Empire Manifacturing di maggio.
Intanto, tra le valute, si indebolisce lo yen, con USD/JPY che risale a 113,6 e l’EUR/JPY a 124,3. Poco mosso invece l’EUR/USD a 1,094.
Tra le materie prime, in rialzo il greggio in scia alle indiscrezioni secondo cui i ministri del petrolio russo e saudita hanno raggiunto nel week end un accordo per l’estensione dei tagli alla produzione fino a marzo 2018. Il Brent (+1,6%) avanza a 51,7 dollari e il Wti (+1,7%) a 48,7 dollari. Leggero progresso anche per l’oro, che torna sopra quota 1.230 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 186 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,26 per cento.
Tornando a Piazza Affari, ATLANTIA (+1,6%) ha lanciato l’opas su Abertis a 16,5 euro per azione, per un controvalore complessivo di 16,34 miliardi per il 100% del Gruppo spagnolo. In alternativa, gli azionisti di Abertis possono optare, in tutto o in parte, per un corrispettivo di azioni Atlantia di nuova emissione sulla base di un rapporto di scambio di 0,697 azioni Atlantia per ogni azione Abertis.
Avvio debole per i bancari ad eccezione di BPER (+0,4%) e BANCO BPM (+1,7%) dopo il rally di quest’ultima di venerdì scorso dopo la pubblicazione della trimestrale. In lieve ribasso INTESA (-0,1%), UBI (-0,4%) e UNICREDIT (-0,7%)
Ben intonati in avvio i petroliferi in scia al rialzo del greggio, con ENI (+0,9%), SAIPEM (+0,9%) e TENARIS (+1,1%).
Leggero progresso infine per MEDIASET (+0,3%) dopo che Fininvest ha comunicato di aver acquistato 15 milioni di azioni del Biscione, pari all’1,27% del capitale, salendo così al 39,53% dell’intero capitale ed al 41,09% del capitale avente diritto di voto.