Chiusura in marginale rialzo per le borse europee, rinfrancate dall’andamento positivo di Wall Street nelle prime ore di scambi e sostenute dalle buone performance degli energetici in scia al rally del greggio. Il Ftse Mib di Milano archivia le contrattazioni in progresso dello 0,6% a 21.704 punti, in linea con l’Ibex 35 di Madrid, precedendo il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il Dax di Francoforte (+0,3%) e il Cac 40 di Parigi (+0,2%).
Fra le materie prime Brent e Wti si assestano rispettivamente a poco sopra i 52 e i 49 dollari al barile, in rialzo di oltre 2 punti percentuali. I prezzi dell’oro nero beneficiano di alcune indiscrezioni secondo cui Russia e Arabia Saudita si starebbero accordando per estendere il piano di riduzione della produzione di petrolio anche al secondo semestre 2017. Leggero progresso anche per l’oro, che si riavvicina a 1.234 dollari l’oncia favorito dal dollaro debole.
Sul Forex infatti l’euro/dollaro risale a 1,098, con il biglietto verde ancora parzialmente penalizzato dagli ultimi dati macro sotto le attese. In lieve rialzo il cambio dollaro/yen a 113,6 mentre la moneta unica risale a 124,7 nei confronti della valuta nipponica.
Pochi spunti di rilievo dall’agenda macro, che in Europa ha visto solamente i dati finali di aprile sull’inflazione italiana. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) è aumentato dello 0,8% su base mensile e del 2% su base annua, confermando le stime preliminari.
Vendite diffuse infine sul comparto del reddito fisso, dove il rendimento del Btp risale al 2,26% mentre lo spread con il Bund resta inalterato in area 184 punti base.
A Piazza Affari gli acquisti promuovono ITALGAS (+3,2%), in controtendenza rispetto all’andamento poco mosso delle altre utilities, BPER (+2,7%) e ATLANTIA (+2,5%) dopo l’annuncio di un’offerta pubblica di acquisto e/o scambio volontaria sulla totalità delle azioni di Abertis a 16,5 euro per azione, per un controvalore complessivo di 16,34 miliardi.
L’operazione, che dovrebbe concludersi entro il quarto trimestre 2017, ha l’obiettivo di creare il leader mondiale nella gestione delle infrastrutture di trasporto con un portafoglio di asset diversificato in 19 paesi con 14.095 km di autostrade e 60 milioni di passeggeri negli aeroporti di Roma e Nizza.
Tra i bancari avanza pure BANCO BPM (+1,4%), ancora positiva dopo il rally seguito alla pubblicazione della trimestrale, mentre restano più arretrate INTESA (+0,5%) e UNICREDIT (+0,4%).
Ben intonati anche i petroliferi in scia al rialzo del greggio, con TENARIS a +2,2%, SAIPEM a +1,4% ed ENI a +0,7 per cento. Quest’ultima ha avviato, in anticipo rispetto a quanto annunciato, la produzione a gas del progetto in acque profonde “Jangkrik Development Project” nell’offshore dell’Indonesia.
In lieve rialzo MEDIASET (+0,2%) dopo che Fininvest è salita al 39,53% del capitale mentre la famiglia Doris sarebbe disposta ad acquistare una quota del 5% della partecipazione del 20% di BANCA MEDIOLANUM (-0,1%) detenuta da Fininvest qualora il Gruppo del Biscione dovesse essere costretto a cederla per ottemperare alla richiesta effettuata dalla Bce e ribadita da Bankitalia.
Prese di profitto su FINECO (-1,6%), BANCA GENERALI (-1,2%) e UNIPOL (-1%) dopo i recenti rialzi.
Fuori dal listino principale crolla ESPRINET (-5,9%) dopo i conti del primo trimestre.