Dalla lettura dei futures sui principali indici europei si prospetta un avvio sulla parità per le borse continentali dopo la chiusura in modesto rialzo di Wall Street e la seduta poco mossa delle piazze asiatiche.
I tre principali listini americani hanno archiviato le contrattazioni in progresso di circa mezzo punto percentuale consentendo allo S&P500 ed al Nasdaq di stabilire nuovi record in chiusura, ignorando le preoccupazioni per il lancio del missile nord coreano nel Mar del Giappone e l’attacco informatico ad oltre 200.000 computer nel mondo.
I mercati orientali invece hanno vissuto in mattinata una seduta di consolidamento scambiando con modeste variazioni in entrambe le direzioni.
Sul fronte macro sono in programma oggi i dati preliminari sul Pil del primo trimestre dell’Eurozona e dell’Italia, oltre ai prezzi al consumo di aprile di Regno Unito e Francia, i prezzi alla produzione dello stesso mese della Gran Bretagna e gli indici Zew tedeschi di maggio. Dagli Stati Uniti sono attesi i dati sulla produzione industriale, i nuovi cantieri residenziali e le licenze edilizie di aprile.
A Piazza Affari ancora attenzione su Atlantia, dopo l’Opas su Abertis annunciata ieri. Per finanziare l’operazione, dopo la vendita del 10% di Aspi, il gigante infrastrutturale italiano potrebbe valutare una cessione di una parte delle quote in Save, nell’aeroporto di Nizza e del 4% di Cellnex in mano ad Abertis per evitare l’obbligo di un’Offerta di acquisto.
Occhi puntati anche sul comparto auto e in particolare su FCA. Secondo i dati Acea le immatricolazioni del Gruppo in Europa sono calate ad aprile dello 0,5% ma la quota di mercato è salita al 7,3% dal 6,8% di un anno fa. Nel comparto delle quattro ruote si segnala, inoltre, la notizia che Ford annuncerà in settimana il taglio fino al 10% (20.000 unità) dell’intera forza lavoro mondiale, pari a 200.000 persone, per bilanciare il calo delle vendite da inizio anno e la discesa dei prezzi del mercato automobilistico.
Ancora da seguire i petroliferi, tra i migliori di ieri in scia al rialzo dell’oro nero dopo che Arabia Saudita e Russia si sono dette disponibili ad estendere i tagli alla produzione fino a marzo.
Infine, fuori dal listino principale, si attendono i risultati del primo trimestre di SARAS.