I pesanti ribassi registrati nelle ultime due sedute dai titoli della casa automobilistica italo-americana, sulla scia delle nuove voci su possibili cause legali in Europa e negli Stati Uniti per presunte violazioni delle normative sulle emissioni dei motori diesel, hanno spinto violentemente le quotazioni di Fca a ridosso della fondamentale soglia di 9 euro. Fondamentale in quanto il mese scorso aveva bloccato il movimento ribassista avviato dai titoli del gruppo guidato da Sergio Marchionne sul massimo relativo intraday del 15 febbraio a 11,17 euro.
La pressione ribassista potrebbe comunque rimanere alta nel caso di cedimento, confermato in chiusura di seduta, della sopracitata soglia di 9 euro, dato che le quotazioni potrebbero scivolare fino al successivo supporto a 8,65 euro, da cui transita anche la trend line rialzista avviata sul minimo del 30 settembre 2016 a 5,325 euro. In questo scenario negativo, il primo obiettivo ribassista è individuabile in area 8,40 euro.
Un’eventuale ritorno dei corsi di Fca sopra il massimo intraday di oggi a 9,30 euro, al contrario, potrebbe consentire di coprire rapidamente l’odierno gap down e di raggiungere quota 9,60 euro, al di sopra del quale il target di questo recupero è individuabile in area 10 euro.