Utility – Prese di profitto sul settore, flop per Iren (-3,1%)

Pioggia di vendite ieri per tutte le Piazze europee, zavorrate anche dall’andamento negativo di Wall Street, in un clima di incertezza alimentato dai crescenti timori politici negli Stati Uniti. Gli investitori ne hanno così approfittato dopo il rally delle scorse sedute.

La peggiore nel Vecchio Continente è stata proprio la Borsa di Milano, con il Ftse Mib che ha perso il 2,3% chiudendo a 21.284 punti. Nessuna Blue Chip di Piazza Affari ha chiuso sopra la parità e le vendite hanno colpito soprattutto Buzzi (-6,1%), per l’indebolimento del dollaro conseguente all’incertezza della politica americana, e UBI Banca (-5,4%).

Il settore delle utility ha resistito, archiviando le contrattazioni a -1,4% a fronte del -1,2% del corrispondente indice dell’Eurozona. Enel ha chiuso in regresso dell’1,2%; in calo anche Italgas, che dopo una seduta in controtendenza fino a metà pomeriggio è poi scesa a 4,552 euro (-1,7%).

Nel segmento delle Mid Cap Iren è sprofondata del 3,1% dopo che i comuni di Reggio Emilia e Parma, azionisti della multi-utility rispettivamente con il 7,77% e il 4,64%, hanno ceduto 25,7 milioni di azioni ordinarie, pari al 2% del capitale complessivo; il collocamento, realizzato attraverso un accelerated bookbuilding rivolto a investitori qualificati italiani ed esteri, si è chiuso a un prezzo finale pari a 1,98 €/azione.

Di tutto il settore italiano delle utility, solo Alerion Clean Power ha chiuso invariata a 2,97 euro. Sempre tra le Small Cap è invece crollata del 6,7% ErgyCapital, dopo che il suo CdA e quello di Intek Group hanno approvato il progetto di fusione; l’operazione avverrà con l’incorporazione di ErgyCapital in Intek con un rapporto di cambio di 1 azione ordinaria Intek di nuova emissione per ogni 4,5 azioni ErgyCapital. Le assemblee si esprimeranno entro luglio e l’operazione dovrebbe completarsi entro ottobre.