Dopo i rumor su una possibile aggregazione tra Bper e Unipol Banca, rafforzati dall’incremento della partecipazione al 10% da parte della compagnia bolognese nel capitale dell’istituto di credito guidato da Alessandro Vandelli, Ad della banca emiliana, ha fatto il punto, in un’intervista, sulla situazione e sulle sue aspettative per quanto riguarda le possibili sinergie con il Gruppo assicurativo guidato da Carlo Cimbri.
Il manager ha gettato acqua sul fuoco sulle indiscrezioni riguardo a una possibile aggregazione tra le due realtà bancarie, Bper e Unipol Banca. Vandelli ha affermato che l’ipotesi di una fusione tra i due istituti non è allo studio e che per il momento non se n’è parlato. L’Ad dell’istituto di credito modenese, più in generale, ha dichiarato di non vedere opportunità sotto il profilo delle aggregazioni bancarie.
La trasformazione in spa ha aperto un fronte di vulnerabilità dal punto di vista della governance per la banca, che ora punta a definire un nocciolo duro di controllo che possa dare stabilità all’istituto e al contempo rappresentare un punto di riferimento in caso di operazioni straordinarie.
Per questo Vandelli ha confermato che i vertici di Bper stanno cercando di agevolare la formazione di un nucleo stabile di azionisti attraverso gli accordi tra le fondazioni, tra cui spicca quella di Sardegna (3,01%), che potrebbe accrescere la propria quota come altre piccole fondazioni. Del nucleo stabile potrebbero poi fare parte il pool imprenditori guidati da Giorgio Pulazza che riuniscono attualmente il 4,6% e Unipol stessa, probabilmente con una quota inferiore al 9,99% attualmente detenuto, in un’ottica di un auspicato equilibrio dei pesi.
Per quanto riguarda i rapporti con Unipol, Vandelli li ha ricondotti esclusivamente all’ambito della collaborazione assicurativa. Ad oggi, ha sottolineato il manager, la volontà è quella di rinnovare la partnership con Unipol nella bancassurance, consolidando il ramo vita, dove sono state raggiunte 4,5 milioni di polizze, e sviluppando il ramo danni.
Vandelli si è inoltre soffermato sulla dinamica operativa di Bper, approfondendo il tema della redditività della banca emiliana e confermando che il focus dei prossimi mesi sarà incentrato sul contenimento dei costi operativi e il controllo del rischio operativo.
La banca sta puntando inoltre alla riduzione del costo del credito da 117 punti base a 60 punti base entro il 2020.
In termini patrimoniali il Ceo della banca emiliana ha sottolineato che gli npl sono diminuiti per mezzo miliardo mentre le coperture sono aumentate dell’1 per cento.