Giornata caratterizzata da un forte rimbalzo con gap up in apertura per il titolo della multinazionale del cemento. I prezzi dell’azione salgono del 3% a 23,1 euro sovraperformando il mercato del 2,5 per cento.
Il titolo beneficia oggi della revisione al rialzo della raccomandazione da parte di Berenberg da hold a buy con target price passato da 23,4 euro a 27,2 euro.
Ricordiamo che di 17 analisti che seguono il titolo 13 sono buy, 3 hold e solo un analista consiglia la vendita. Il target price medio è a 27,14 euro, con un rendimento potenziale del 17,2 per cento. Il consensus stima ricavi 2017 a 2,9 miliardi (+8,6% a/a), Ebitda a 631,8 milioni (+14,7% a/a) ed Ebit a 428,4 milioni (+23,1% a/a). Tra l’altro come si evince dal grafico sotto riportato il consensus ha alzato le stime sull’Ebitda in misura importante da inizio anno.
Sui multipli Buzzi Unicem appare allineata ai peers europei sul P/E 2017/18 mentre è a sconto sull’Ev/Ebitda 17/18.
Ricordiamo però che la forte crescita degli ultimi mesi è stata in buona parte trainata dalle promesse fatte da Trump in campagna elettorale circa gli investimenti in infrastrutture. Buzzi infatti è molto esposta negli Usa con circa il 60% dell’Ebitda generata negli States. L’attuale situazione di tensione in America con il rischio impeachment di Trump, oltre al fatto che ancora il neo presidente non è stato chiaro su come intende realizzare quanto dichiarato, aveva messo sotto pressione il titolo nelle sedute precedenti.
Tale situazione di forte incertezza appare anche dal grafico di Buzzi Unicem che sembra proprio stia sviluppando una broadening formation o megafono. Una figura che, come si vede dal grafico è l’opposto di un triangolo infatti genera massimi sempre superiori e minimi sempre inferiori e che al contrario del triangolo, vede i volumi aumentare lungo la formazione. Una formazione che rappresenta un mercato molto incerto ed emotivo, solitamente a maggior partecipazione pubblica. Il megafono spesso si verifica alla fine di mercati fortemente rialzisti. A questo punto va tenuto d’occhio l’ultimo minimo raggiunto e la trend rossa sul grafico, la cui rottura potrebbe innescare un movimento ribassista.
Probabilmente l’evoluzione della situazione in Usa potrebbe essere il vero catalyst che darà una direzione precisa al titolo, al rialzo o ribasso. Solitamente è consigliabile stare fuori da mercati a così alta volatilità, anche perché è difficile piazzare stop su questa formazione.
Ricordiamo che i fondamentali del gruppo sono molto solidi e come già segnalato il gruppo tratta a sconto sui competitor e la diversificazione geografica gioca a suo favore grazie al buon andamento sia degli USA che del centro Europa.