Giornata positiva per le borse europee che chiudono col segno più accantonando momentaneamente le preoccupazioni legate alle vicende politiche statunitensi. A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni in rialzo dell’1,3% a 21.567 punti, precedendo il Cac 40 di Parigi (+0,7%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%) e il Dax di Francoforte (+0,4%), mentre l’Ibex 35 di Madrid termina a +1,4 per cento. A Wall Street avanzano anche i listini americani, con guadagni oltre il mezzo punto percentuale.
Intanto, sul Forex, l’euro prosegue la marcia nei confronti del dollaro e dello yen, riportandosi a 1,119 sul biglietto verde e a 124,66 nei confronti della divisa nipponica. La moneta unica beneficia anche delle dichiarazioni ottimiste rilasciate ieri dal presidente della Bce Mario Draghi che alimentano le ipotesi di una progressiva riduzione degli stimoli monetari dell’Eurotower, anche in virtù della minore incertezza politica nel Vecchio Continente dopo la vittoria di Macron in Francia.
Il dollaro invece resta penalizzato dagli scandali politici che coinvolgono il presidente Trump e cede terreno anche sullo yen (USD/JPY a 111,4) e sulla sterlina (GBP/USD a 1,303).
Fra le materie prime continuano a salire le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent che raggiungono i 50,4 e i 53,6 dollari al barile, sostenuti dalle indicazioni positive dei Paesi produttori sull’estensione dei tagli, in attesa del meeting Opec in programma giovedì a Vienna. Poco mosso l’oro a 1.253 dollari l’oncia, agevolato ancora dalla debolezza del biglietto verde.
Povera di spunti l’agenda macroeconomica odierna, che ha visto solamente il dato preliminare sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona di maggio. L’indicatore si è attestato a -3 punti, in miglioramento da -3,6 punti di aprile ma sotto le attese degli analisti che avevano previsto una lettura negativa di soli 3 punti.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si stabilizza in area 175 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,12 per cento.
A Piazza Affari CNH (+5,3%) svetta tra i titoli del Ftse Mib, grazie anche ai risultati positivi pubblicati dalla rivale americana Deere che ha pure alzato la guidance per il 2017.
Rimbalza FCA (+3,9%) dopo il crollo delle ultime due sedute in scia alle vicende legate alle emissioni in Europa e Stati Uniti. Il Gruppo ha formalmente depositato all’Epa e al Carb (California Air Resource Board) la richiesta di certificazione delle emissioni diesel per i modelli Jeep Grand Cherokee 2017 e Ram 1500, equipaggiati con software di regolazione delle emissioni aggiornati.
La casa di Detroit intende installare, con l’approvazione dell’Epa e del Carb, tali dispositivi anche sui modelli Grand Cherokee e Ram 1500, finiti nel mirino delle autorità lo scorso gennaio, facilitando così il raggiungimento di un accordo con il Dipartimento di Giustizia americano ed evitando sanzioni.
Deciso recupero anche per BUZZI (+3,5%) e LEONARDO (+2,6%), fortemente penalizzate nelle scorse sedute dal clima di incertezza che aleggia sulla presidenza Trump. Bene anche i finanziari AZIMUT (+2,2%) e FINECO BANK (+2,6%).
Fra i bancari spicca UBI (+2,4%), agevolata anche dalla conferma del ‘buy’ con target price a 4,55 euro da parte di Ubs. Bene pure UNICREDIT (+2,1%), che in attesa di concludere entro fine giugno il progetto Fino per la cessione di 17,7 miliardi di sofferenze lorde, ha già messo in cantiere la dismissione di un secondo pacchetto da 3 miliardi, che potrebbe essere messo sul mercato entro fine anno.
Positiva anche BPER (+1,5%) con l’Ad Vandelli che, in merito alla collaborazione con UNIPOL (+1%), ha sottolineato la volontà di rinnovare la partnership nella bancassurance, consolidando il ramo vita, dove sono state raggiunte 4,5 milioni di polizze, e sviluppando il ramo danni.
Sempre fra gli istituti di credito chiude più arretrata INTESA (+0,5%) che intanto vede allungarsi i tempi per la cessione del pacchetto da 1,35 miliardi di crediti deteriorati messi in vendita. Le proposte di acquisto sarebbero dovute arrivare oggi, ma l’appuntamento è stato spostato alla settimana prossima, senza tuttavia che vi sia una deadline invalicabile.
Nel frattempo Intesa Sanpaolo Vita, la compagnia di assicurazione del Gruppo Intesa, ha comunicato i risultati del primo trimestre 2017, in cui gli asset under management hanno raggiunto i 145,9 miliardi (+1,5% rispetto a fine dicembre).
In progresso dell’1,9% fra le utilities A2A, che secondo Reuters avrebbe affidato a Rothschild l’incarico di trovare entro la fine del 2017 un acquirente per la sua partecipazione del 41,75% in Elektroprivreda Crne Gore AD Nikšić (EPCG), società montenegrina monopolista nella generazione elettrica.
In controtendenza in fondo al listino FERRARI, in calo del 2 per cento.