Il Ftse Mib riesce ad archiviare in parità una settimana contraddistinta dalle incertezze causate sui mercati dall’effettiva capacità del presidente americano Trump di implementare le riforme per la crescita.
Il comparto bancario, invece, chiude con un ribasso dell’1% e in linea con l’indice europeo (-1,1%) anche per effetto delle prese di beneficio dopo i recenti rialzi.
Poco mossa Banco Bpm (-0,2%), nonostante l’ormai imminente cessione del pacchetto di 750 milioni di npl, per cui sono attese le offerte vincolanti il prossimo 6 giugno.
Prese di beneficio su Unicredit (-1,2%) dopo i recenti guadagni. L’istituto è riuscito comunque a collocare un bond At1 da 1,25 miliardi. Si segnala, inoltre, che la banca guidata da Jean Pierre Mustier avrebbe messo in cantiere la dismissione di un ulteriore pacchetto di tre miliardi di npl entro fine anno.
Arretra ancora Bper (-0,9%) nonostante l’Ad Alessandro Vandelli abbia confermato l’intenzione di creare un nucleo di soci stabili grazie anche al contributo dell’azionista al 9,99% Unipol, con cui si intende anche rafforzare la partnership nella bancassurance. Il manager ha anche aggiunto che entro il 30 giugno è atteso il closing per l’acquisizione di Cariferrara.
Vendite anche su Intesa (-1%) la cui cessione del pacchetto di 1,35 miliardi di crediti deteriorati dovrebbe slittare alla prossima settimana.
Ubi lascia sul terreno il 2,3% con il mercato che resta in attesa di conoscere la strategia che la banca lombarda implementerà per ridurre di 2,7 miliardi lo stock di npl entro il 2021.
Tra le Small Cap si mette in luce Carige (+3,7%) il cui board si riunirà il prossimo 30 maggio per dare avvio alla ricapitalizzazione da 450 milioni, dopo aver nominato gli advisor che cureranno l’operazione.