Ancora in rosso Milano in una seduta in cui venti blue chip di Piazza Affari trattano ex dividendo, con un peso sul Ftse Mib dell’1,5 per cento. Intorno alle 12:00 il principale indice italiano scambia in calo dell’1,1%, mentre sono poco mossi il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%).
In lieve ribasso l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%) su cui pesa l’incertezza politica in Spagna dopo la vittoria di Pedro Sanchez alle primarie del partito socialista, che rischia di mettere in difficoltà il governo di minoranza di Mariano Rajoy.
In lieve rialzo il rendimento del Bonos all’1,585% con uno spread con il Bund in area 120 punti base, mentre il tasso sul Btp scende al 2,11% separato da un differenziale con il decennale tedesco in area 173 punti base.
Bruxelles ha dato l’ok definitivo alla manovrina predisposta dal governo italiano per compensare la differenza tra la riduzione del deficit pubblico richiesta dall’Europa e quella consentita dalla legge di bilancio 2017.
Non sarà aperta dunque nessuna procedura di infrazione a carico dell’Italia, a patto che Roma realizzi le riforme richieste.
Intanto il dollaro è in lieve recupero nei confronti delle altre valute, restando comunque in attesa degli sviluppi politici negli Stati Uniti. Il cambio euro/dollaro scende a 1,117 dopo un breve excursus oltre quota 1,12, mentre il dollaro/yen risale a 111,4.
Tra le materie prime ancora in rialzo il petrolio con il Brent (+0,7%) a 54 dollari e il Wti (+0,6%) a 50,6 dollari, in scia all’ottimismo circa un prolungamento dell’accordo sui tagli alla produzione nel meeting del prossimo 25 maggio. Sostanzialmente stabile l’oro in area 1.255 dollari l’oncia.
Tornando a Piazza Affari, prosegue in rosso la seduta di molte blue chip appesantite dallo stacco della cedola, in particolare UNIPOLSAI (-5,1%), SNAM (-4,6%), INTESA (-4,1%), GENARALI (-4%) e AZIMUT (-3,8%).
Tra gli altri titoli, UNICREDIT (-0,8%) continua nel suo processo di dismissione degli npl, con Zagrebačka Banka, la controllata croata dell’istituto guidato da Jean Pierre Mustier, che ha concluso un accordo con APS Delta, una controllata di APS Holding (Repubblica Ceca), per la cessione di un portafoglio di esposizioni deteriorate verso clientela corporate e retail per un valore lordo di libro pari a circa 450 milioni di euro.
Nell’oil & gas in lieve rialzo ENI (+0,1%) che ha avviato in anticipo la produzione dell’Integrated Oil&Gas Development Project nel blocco Offshore Cape Three Points Block (OCTP) al largo del Ghana, mentre SAIPEM ha effettuato il raggruppamento azionario nel rapporto di 1 nuova azione ogni 10 esistenti.
Ancora in rosso FCA (-1,4%) sempre al centro della vicende in tema emissioni, con la controllata russa del Gruppo che ha informato le autorità di Mosca del richiamo di circa 9 mila Jeep Grand Cherokee vendute tra settembre 2014 e aprile 2016.
In controtendenza infine YNAP (+1,8%), BANCA MEDIOLANUM (+1,6%) e RECORDATI (+1,2%), con quest’ultima che ha siglato un accordo con AstraZeneca da 270 milioni per l’acquisizione dei diritti europei sui prodotti a base di metoprololo.