Tecnologia – Exprivia e Sesa brillano nell’ultima ottava, crolla Esprinet

Il Ftse Mib chiude in parità l’ottava dal 15 al 19 maggio, in cui l’attenzione degli investitori si è rivolta soprattutto alle vicende politiche che ruotano attorno al presidente americano Donald Trump, a rischio impeachment a causa del cosiddetto scandalo “Russiagate”. Una settimana caratterizzata anche dalla debolezza del dollaro e dal recupero delle materie prime, con il petrolio sospinto dalle indicazioni positive dei paesi produttori in merito all’estensione dei tagli in vista del meeting Opec di giovedì e i metalli preziosi agevolati dall’incertezza.

Il comparto tecnologico sottoperforma il mercato, con il Ftse Italia Tecnologia che chiude la settimana a -2,6% sottoperformando anche l’indice settoriale europeo Euro Stoxx Tecnologia (-1,2%).

La big cap cap Stm termina a -3,3%, mentre fra le mid cap Reply avanza del 2,2% ed Esprinet arretra del 7,8% in scia ai conti sotto le attese.

Nel paniere delle small cap spicca ancora Exprivia (+12%) ancora agevolata dai dati del primo trimestre in cui ha evidenziato un buon progresso di ricavi e margini. Inoltre la società ha siglato il contratto relativo all’aggiudicazione della gara europea indetta da Acquirente Unico per l’ampliamento, l’evoluzione e la gestione della piattaforma tecnologica del Sistema Informativo Integrato (SII). La commessa ha un valore di circa 5 milioni e una durata di oltre 3 anni.

Ottima performance anche per Sesa (+8,4%) che ha sottoscritto un accordo di collaborazione strategica con il gruppo Cabel, fornitore di servizi specializzati IT per il settore finanziario e già partner del gruppo di Empoli nell’area dei servizi informatici.

Nel dettaglio, l’operazione si articola nell’acquisizione da parte della capogruppo Sesa e di Var Group dell’1,93% del capitale di Cabel Holding rispettivamente, per un controvalore di ciascuna quota di 1 milione. In settimana il gruppo ha anche partecipato a due importanti eventi organizzati da Intermonte e Banca Imi.

Bene anche Snaitech (+6,9%) dopo i conti, mentre i risultati non giovano alla tlc Acotel (-6,3%) ed Eurotech (-10,2%), che ha pure stretto una partnership tecnologica con Techedge, gruppo specializzato in soluzioni IT per la gestione e il miglioramento dei processi aziendali. In flessione anche Tas a -0,9 dopo la trimestrale.

In lieve progresso infine Tecnoinvestimenti (+1,3%), che ha archiviato il primo trimestre con conti in miglioramento grazie alla crescita esterna con le acquisizioni nel corso del 2016 di Co.Mark e Visura.

Fra le tlc Telecom Italia lascia sul campo il 2,1 per cento. Un andamento che probabilmente sconta i timori sugli sviluppi politici in Brasile legati al presidente Michel Temer, intercettato mentre discuteva di denaro per comprare il silenzio di un potenziale testimone nel maggiore scandalo per corruzione della storia del paese.

Telecom Italia, attraverso la controllata Tim Brasil, è esposta al Brasile, paese dove ha realizzato circa il 25% del giro d’affari consolidato nel primo trimestre del 2017. La società guidata da Cattaneo potrebbe inoltre essere esclusa dalla gara per i diritti della Champions League.