Smaltito lo stacco della maxi-cedola da 0,178 euro (*dividend yield* del 6,4% al prezzo di chiusura di venerdì 19 maggio pari a 2,80 euro), le quotazioni del Gruppo bancario guidato da Carlo Messina sembrano avere trovato poco sopra 2,65 euro una buona base di supporto per tentare di ritornare sui massimi di inizio maggio in area 2,90 euro.
Per la realizzazione di questo scenario, che si innesta all’interno di un canale rialzista di medio/lungo periodo, sarà necessario che Intesa Sanpaolo superi nelle prossime sedute le due resistenze statiche posizionate rispettivamente a 2,77 euro e a 2,83 euro, accompagnata da un incremento dei volumi scambiati.
L’eventuale cedimento del sopracitato supporto statico posizionato a 2,65 euro non dovrebbe destare particolari preoccupazioni, in un orizzonte temporale di breve periodo, fin quando i corsi del Gruppo creditizio milanese si manterranno al di sopra di 2,60 euro, livello intorno al quale la transita la media mobile a 50 sedute. In caso contrario, le quotazioni di Intesa Sanpaolo potrebbero essere tentate di chiudere almeno parte del gap up aperto lo scorso 24 aprile a seguito dell’esito del primo turno delle elezioni presidenziali in Francia.