Le borse europee proseguono la seduta in positivo, beneficiando delle indicazioni positive provenienti dai dati macro e ignorando il ritorno alla ribalta della minaccia terroristica dopo l’attentato nella notte di Manchester. Intorno alle 11:40 il Ftse Mib di Milano avanza dello 0,6% in area 21.450 punti. In rialzo anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%), il Cac 40 di Parigi (+0,7%), il Dax di Francoforte (+0,3%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%).
Sul fronte macro, a maggio la fiducia del settore industriale francese è rimasta stabile sui massimi di circa sei anni, attestandosi a 109 punti, mentre la lettura di aprile è stata rivista al rialzo dai 108 punti inizialmente indicati.
Sempre in Francia, l’attività delle imprese francesi a maggio è cresciuta al massimo di sei anni, dopo che l’elezione di Emmanuel Macron ha reso gli investitori più ottimisti. Secondo i dati preliminari, il Markit Pmi è salito a 57,6 da 56,6, contro i 56,6 attesi dal consensus. L’indice del settore dei servizi è salito a 58 da 56,7, superando le attese a 56,5, mentre il comparto manifatturiero ha evidenziato un lieve calo, portandosi a 54 da 55,1 (55,2 il consensus).
In Germania, invece, il settore privato è cresciuto al ritmo più veloce da oltre sei anni, grazie soprattutto all’attività manifatturiera. La stima preliminare del Markit Pmi composito di maggio è salita infatti a 57,3 da 56,7 di aprile, contro i 56,6 attesi dagli analisti. L’indice del settore manifatturiero è cresciuto a 59,4 da 58,2 del mese scorso (58 il consensus), mentre il settore dei servizi è calato a 55,2 da 55,4 ad aprile (55,5 il consensus).
Ancora in Germania l’indice Ifo a maggio si è attestato a 114,6 punti, dato al top da oltre 25 anni e che ha battuto le stime degli economisti che prevedevano una lettura stabile a 113 punti.
Per quanto riguarda l’Eurozona, infine, la lettura preliminare del Markit Pmi composito è rimasta stabile a maggio sui massimi dal 2011 a 56,8, rispetto ai 56,6 attesi dal consensus. Il Pmi manifatturiero è salito a 57 da 56,7 (56,5 il consensus), mentre il settore dei servizi ha rallentato a 56,2 rispetto alla lettura stabile rispetto ad aprile prevista dagli economisti a 56,4.
Dati che hanno innescato un ulteriore rafforzamento dell’euro, che sale a 1,125 dollari e a 125,1 yen. Leggera risalita del biglietto verde nei confronti dello yen (USD/JPY a 111,2), mentre si indebolisce la sterlina dopo l’attentato di Manchester (GBP/USD a 1,299).
Sull’obbligazionario, infine, il differenziale tra Btp e Bund si restringe sui minimi di gennaio in area 169 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,1 per cento.
Tornando a Piazza Affari, tra i bancari spicca BANCO BPM (+4%) che beneficia della promozione da ‘equalweight’ ad ‘overweight’ da parte di Barclays. Bene anche BPER (+1,5%), UBI (+2,5%), UNICREDIT (+1,2%) e INTESA (+0,7%).
Deciso rimbalzo per FCA (+2,2%) che trascina con sé anche EXOR (+2,1%). In rimonta STM (+0,5%) dopo l’accordo che pone fine al contenzioso legale tra Nokia ed Apple.
Deboli infine le utilities, con ENEL poco mossa dopo che l’emissione del maxi bond da 5 miliardi di dollari lanciata ieri ha ricevuto richieste in esubero per circa 3 volte e mezzo, totalizzando ordini per un ammontare superiore ai 17 miliardi di dollari da oltre 400 investitori americani e internazionali.