Mercati – Il Ftse Mib termina a +0,5%, vola Banco Bpm

Chiusura perlopiù in territorio positivo per le borse europee all’indomani dell’attentato di Manchester che nelle prime battute della seduta aveva imposto un atteggiamento prudente fra gli investitori. Il Ftse Mib di Milano archivia le contrattazioni in rialzo di mezzo punto percentuale a 21.415 punti, il Dax di Francoforte avanza dello 0,3%, il Cac 40 di Parigi dello 0,5% e l’Ibex 35 di Madrid dell’1,2%, mentre il Ftse 100 di Londra chiude in controtendenza a -0,1 per cento.

In frazionale rialzo, dopo due ore e mezza di scambi, anche i listini americani nel giorno della presentazione al Congresso di una proposta per ridurre le spese governative di 3.600 miliardi di dollari in 10 anni.

La mattinata è stata ricca di appuntamenti sul fronte macro, con gli indici Markit Pmi preliminari di maggio relativi a Germania, Francia ed Eurozona che hanno evidenziato nel complesso una buona salute dell’attività manifatturiera e dei servizi. In Germania inoltre l’indice Ifo di maggio si è attestato a 114,6 punti, al top da oltre 25 anni, battendo le stime degli economisti che prevedevano una lettura stabile a 113 punti.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti il Markit Pmi manifatturiero di maggio è sceso inaspettatamente a 52,5 punti mentre l’indicatore relativo ai servizi è salito oltre le aspettative a 54 punti. Brusco calo invece per l’indice manifatturiero della regione di Richmond, attestatosi a 1 punto dai 20 di aprile rispetto ai 15 stimati dagli analisti.

Sul Forex l’euro si mantiene a quota 1,1235 rispetto al dollaro, nonostante un lieve recupero del biglietto verde dall’1,1267 della mattinata. Arretra nuovamente lo yen, che riporta il cambio con il dollaro a 111,45 e il cross con la moneta unica a 125,2, mentre la sterlina recupera la soglia di 1,30 nei confronti del biglietto verde.

Fra le materie prime resta ben intonato il petrolio con Wti e Brent in area 51,3 e 54 dollari al barile in attesa della riunione Opec di giovedì, in cui potrebbe essere deciso un prolungamento dei tagli alla produzione. Di oggi inoltre la notizia che Trump ha inserito nella bozza di budget fiscale inviata al Congresso la proposta di dimezzare le riserve strategiche Usa di petrolio.

Sull’obbligazionario, infine, il differenziale tra Btp e Bund resta prossimo ai minimi di gennaio in area 170 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,1 per cento.

A Piazza Affari brilla BANCO BPM (+5,9%) che beneficia anche della promozione da ‘equalweight’ ad ‘overweight’ da parte di Barclays.

In evidenza anche PRYSMIAN (+1,6%) che, secondo il numero uno Valerio Battista, è in grado di fare ulteriori acquisizioni ma il target deve essere valutato con molta attenzione essendo le potenziali società obiettivo piuttosto care.

Fra le utilities continua il rally di ITALGAS (+1,8%), in attesa del piano del 31 maggio, mentre ENEL (+1,2%) tocca i massimi di quasi sei anni a 4,786 euro dopo l’emissione del maxi bond da 5 miliardi di dollari lanciata ieri. Le obbligazioni hanno ricevuto richieste in esubero per circa 3 volte e mezzo, totalizzando ordini per un ammontare superiore ai 17 miliardi di dollari da oltre 400 investitori americani e internazionali.

Scivola nel finale FCA (-1,7%) sulle indiscrezioni di stampa secondo cui il Department of Justice americano potrebbe depositare una causa contro il Gruppo per avere violato le leggi sulle emissioni. L’accusa sarebbe quella di  avere installato il software ‘defeat device’, lo stesso del caso Volkswagen.

Chiude poco mossa infine STM (+0,5%) con l’Ad Bozotti che ha espresso l’obiettivo per la fine del 2017 di aumentare il fatturato a 8 miliardi di dollari (+1 miliardo a/a) e alzare il margine operativo oltre il 10%, dal 4,4% del 2016.