Intorno alle 15:50, dopo l’avvio poco mosso di Wall Street, le borse europee continuano a scambiare in territorio positivo ma riducono i guadagni rispetti alla mattinata. Il Ftse Mib di Milano (+0,1%) arretra quasi fino alla parità, sostanzialmente in linea con il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e il Dax di Francoforte (+0,1%) mentre il Cac 40 di Parigi (+0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,9%) registrano variazioni al rialzo più consistenti.
La mattinata è stata ricca di appuntamenti sul fronte macro, con gli indici Markit Pmi preliminari di maggio relativi a Germania, Francia ed Eurozona che hanno evidenziato nel complesso una buona salute dell’attività manifatturiera e dei servizi. In Germania inoltre l’indice Ifo di maggio si è attestato a 114,6 punti, al top da oltre 25 anni, battendo le stime degli economisti che prevedevano una lettura stabile a 113 punti.
Dati che permettono all’euro di mantenersi a quota 1,124 rispetto al dollaro, nonostante un lieve recupero del biglietto verde dall’1,1267 della mattinata. Acquisti sullo yen, che riportano il cambio con il dollaro a 111,1 e il cross con la moneta unica a 124,9, mentre la sterlina scambia a 1,299 dollari dopo l’attentato di Manchester.
Fra le materie prime resta ben intonato il petrolio con Wti e Brent in area 54 e 51,2 dollari al barile in attesa della riunione Opec di giovedì.
Sull’obbligazionario, infine, il differenziale tra Btp e Bund resta prossimo ai minimi di gennaio in area 170 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,1 per cento.
A Piazza Affari brilla BANCO BPM (+5%) che beneficia della promozione da ‘equalweight’ ad ‘overweight’ da parte di Barclays. In evidenza anche FCA (+1,2%) che rimbalza dopo i recenti crolli trascinando con sé anche EXOR (+1,6%).
Bene pure PRYSMIAN (+1,6%) che, secondo il numero uno Valerio Battista, è in grado di fare ulteriori acquisizioni ma l’obiettivo deve essere valutato con molta attenzione essendo le potenziali società target piuttosto care.
Fra le utilities è ben intonata ITALGAS (+1,6%), in attesa del piano del 31 maggio, mentre ENEL (-0,2%) scende dai massimi di quasi sei anni toccati in mattinata (a 4,76 euro) dopo l’emissione del maxi bond da 5 miliardi di dollari lanciata ieri. Le obbligazioni hanno ricevuto richieste in esubero per circa 3 volte e mezzo, totalizzando ordini per un ammontare superiore ai 17 miliardi di dollari da oltre 400 investitori americani e internazionali.
Poco mossa infine STM (-0,2%) con l’Ad Bozotti che ha espresso l’obiettivo per la fine del 2017 di aumentare il fatturato a 8 miliardi di dollari (+1 miliardo a/a) e alzare il margine operativo oltre il 10%, dal 4,4% del 2016.