Il confronto dei quattro principali gruppi europei attivi nel settore dell’occhialeria vede Luxottica sempre al primo posto in termini di fatturato, considerando le vendite realizzate nel primo trimestre dell’esercizio in corso. Seguono la francese Essilor, l’olandese Grand Vision e l’altra italiana Safilo. Le vendite del trimestre in esame evidenziano in particolare difficoltà sui mercati asiatici, oltre che nel retail nordamericano.
Dall’analisi dei ricavi realizzati nel primo trimestre 2017 dei quattro principali comparable europei attivi nell’occhialeria emerge che Luxottica conferma la leadership con un fatturato consolidato pari 2,4 miliardi (+2% a cambi costanti), il 64% del quale registrato in America (-2% a cambi costanti).
Nell’area americana il gruppo di Agordo ha risentito soprattutto dell’impatto di scelte commerciali che hanno influenzato negativamente i ricavi del canale retail, riducendone il peso sul giro d’affari complessivo. Quote recuperate in Europa, dove le vendite del gruppo si sono incrementate del 17% superando i 500 milioni.
La crescita nel vecchio continente è trainata soprattutto dai risultati di Italia, Germania, Portogallo ed Europa dell’Est. In particolare la divisione Retail aumenta il suo peso relativo nell’area europea, grazie al consolidamento nel perimetro dei circa 430 negozi Salmoiraghi & Viganò in Italia e alla crescita di Sunglass Hut nell’Europa Continentale.
A parità di cambi frenano anche le vendite del gruppo controllato da Leonardo Del Vecchio in Asia e Resto del Mondo (-2%), risentendo soprattutto della ristrutturazione distributiva attuata nella divisione wholesale in Cina continentale.
Nell’area è risultata particolarmente penalizzata anche Safilo il cui fatturato si è ridotto del 53 per cento, riducendo l’incidenza sul totale sotto al 10 per cento. Per quanto riguarda le performance dell’azienda guidata da Luisa Delgado è opportuno sottolineare che le vendite del primo trimestre dell’anno in corso sono state condizionate dallo slittamento di spedizioni conseguente all’avvio del nuovo sistema informativo, oltre che dall’uscita dal portafoglio della licenza Gucci.
Complessivamente il fatturato consolidato del gruppo padovano ha segnato un calo del 23% a cambi costanti chiudendo il periodo in esame a 237 milioni, il 48% dei quali realizzati in America ed il restante 43% in Europa.
Migliore il trend per Essilor che, in vista dell’integrazione già deliberata con Luxottica, ha chiuso i primi tre mesi dell’esercizio 2017 con ricavi per oltre 1,7 miliardi nel solo segmento lenti e strumenti ottici (+9%). Un risultato conseguito per il 52% in America (+10%), per il 30% in Europa (+8%) e per il 18% in Asia e Resto del Mondo (+10%).
Aggiungendo alle vendite del segmento anche i ricavi derivanti dai segmenti occhiali da sole ed ‘equipment’, il giro d’affari consolidato di gruppo francese sfiora i 2 miliardi, con un aumento del 10% reported (+2,4% LfL).
In progresso del 6% anche il fatturato del colosso olandese Grand Vision che nei primi tre mesi del 2017 ha consuntivato ricavi per 845 milioni, con vendite in aumento del 5% in Europa, pari all’86% del totale, a cui si affianca lo sviluppo pari al 15% del fatturato dell’area America ed Asia, al netto dell’effetto forex.
In termini di performance borsistiche il settore sembra muoversi in una fase laterale, con Luxottica che guida il comparto con un +9,6% nell’ultimo anno favorito anche dalla sopra citata fusione in corso con Essilor, da cui nascerà il colosso mondiale dell’occhialeria denominato EssilorLuxottica.
Anche il titolo del gruppo francese riporta guadagni pari al 4,15% nell’ultimo anno, seguito da Safilo che sta recuperando terreno dopo il crollo registrato a fine 2016, a causa del previsto impatto negativo per l’uscita dal portafoglio del brand Gucci.
Più pesante il trend di Grand Vision che, negli ultimi 12 mesi, ha ridotto di circa il 7% il proprio valore scendendo sotto i 23 euro per azione.
Fonte: BloombergRicordiamo che Il comparto dell’eyewear potrebbe andare incontro a profonde modifiche nel business, con le big del lusso in fase riorganizzativa per riportare in house la produzione di occhiali con i propri brand. La strada è stata già aperta da Kering, che ha tolto le licenze Gucci, Yves Saint Laurent e McQueen a Safilo, per occuparsi direttamente della produzione e distribuzione.
Modifiche di business che per quanto riguarda l’altro colosso francese Lvmh, passano attraverso la creazione di una partnership con il gruppo Marcolin. La newco sarà attiva dal 2018 e si occuperà del design e della produzione di occhiali a marchio Céline e Louis Vuitton, a cui si aggiungerà successivamente anche la produzione dell’eyewear degli altri marchi del gruppo francese.