Il Ftse Mib ha chiuso in ribasso dell’1,2% una giornata condizionata dallo stacco dei dividendi di molte big di Piazza Affari e dalla promozione giunta dalla Commissione Europea, che ha approvato le scelte attuate dal Governo dando il via libera definitivo alla manovra decisa dallo stesso esecutivo per compensare la differenza tra la riduzione del deficit pubblico richiesta da Bruxelles e quella implicita nella legge di bilancio 2017.
Lo stacco dei dividendi si è fatto sentire in particolare sul comparto bancario, con il relativo indice in flessione dell’1,6%, ma anche sui servizi finanziari (-1,9%), che sotto-performano l’indice europeo (-0,2%).
Più in particolare nel gruppo di titoli appartenenti al comparto del risparmio gestito è positiva solo Banca Mediolanum (+2,1%), mentre Banca Generali e Azimut sono influenzate dallo stacco della cedola come sopra ricordato.
Sempre nell’ambito del Ftse Mib, è doveroso segnalare il lieve rialzo di Poste Italiane (+0,3%), anche se il colosso delle polizze resta penalizzato da una bassa visibilità.
Prosegue invece il buon momento di Tamburi fra le Small Cap, che ieri ha guadagnato un altro 1,5% rafforzando ulteriormente le performance da inizio anno, pari oggi a quasi il 56 per cento. Una dinamica sulla quale si riflettono anche le aspettative del mercato sull’andamento della raccolta dei Pir e sulle conseguenti ricadute positive per il listino ed in particolare per quelle PMI che hanno i conti in regola per poterne beneficiare al meglio.
Una tematica da tenere presente nel prossimo futuro al fine di prestare molta attenzione ai fondamentali quando si effettuano scelte di investimento. Il tutto con la precisa volontà di poter distinguere fra i titoli che incorporano potenzialità di sviluppo e quelli che hanno già corso molto.