Le offerte per il pacchetto denominato ‘Rainbow’ messo in vendita da Banco Bpm potrebbero spuntare prezzi mai visti finora sul mercato italiano. Secondo alcune indiscrezioni riportate ieri dall’agenzia Reuters, le proposte che saranno presentate per i 750 milioni di npl in vendita, che sono in fase di definizione in questi giorni, potrebbero attestarsi tra i 250 e i 300 milioni. Valori che rappresentano una quota compresa tra il 33% ed il 40% del valore nominale.
Banco Bpm potrebbe cedere il pacchetto di 750 milioni di npl posto in vendita con il nome di ‘Rainbow’ a una cifra compresa tra i 250 e i 300 milioni. La data della deadline si avvicina: le offerte vincolanti dovranno essere presentate entro la mezzanotte del 5 giugno. In lizza ci sono una serie di fondi di private equity come Blackstone, Cerberus, Bain Capital e Algebris. Tra questi la più aggressiva in termini di prezzo dovrebbe essere Bain Capital, che recentemente ha acquisito la piattaforma Aquileia Capital Services e vorrebbe partire con una buona operazione.
Intanto a Piazza Affari la notizia è stata accolta con favore. Le azioni della banca di piazza Meda segnano oggi alle 9:35 un rialzo dell’1,27% a 3,02 euro, dopo il balzo del 5,9% di ieri, complice anche la promozione di un broker estero. L’andamento è in controtendenza rispetto all’indice Ftse Italia Banche (-0,5%).
Quello messo sul mercato dalla banca guidata da Giuseppe Castagna è un portafoglio particolare perché rappresentato da crediti totalmente secured. Il pacchetto presenta come garanzie immobili di pregio, soprattutto per quanto riguarda alcuni grandi alberghi come Villa Igiea di Palermo e il Gran Hotel Palme. Gli altri asset sono costituiti da immobili commerciali e sviluppi.
L’operazione da questo punto di vista è nuova per il mercato italiano, dove finora la maggior parte delle cessioni ha riguardato crediti chirografari la cui valutazione avviene in blocco. Per questo il prezzo spuntato rappresenterà un benchmark per le prossime operazioni visto che molti istituti hanno posizioni in sofferenza garantite da asset.
La cifra più alta della forchetta rappresenta circa il 40% del valore nominale, parametro che potrebbe essere considerato un punto di svolta per le dinamiche del mercato che finora ha visto offerte che difficilmente superavano il 20-25%, tranne che per la cartolarizzazione effettuata dalla Banca Popolare di Bari che è riuscita a valorizzare i propri npl al 30 per cento.
COMMENTO
Per Banco Bpm si tratta di un’operazione interessante che dimostra come un approccio innovativo possa permettere alle banche di ridurre velocemente, come richiesto a gran voce dalla Bce, la propria esposizione verso i crediti deteriorati anche senza mutilare il proprio bilancio. Per quanto riguarda Banco Bpm, il valore del 40% è in linea con il valore di carico della media delle sofferenze nette che hanno un indice di copertura al 31 marzo 2017 pari al 59%, mentre l’indice di copertura del totale dei deteriorati è pari al 48,2 per cento.
L’istituto di piazza Meda ha in programma la dismissione di 8,1 miliardi di crediti deteriorati entro il 2019. Secondo quanto confermato dall’Ad Castagna, il Gruppo è già al lavoro per la cessione di un pacchetto di npl unsecured di 2 miliardi nel secondo semestre. Ovviamente per crediti con caratteristiche differenti non ci si può aspettare lo stesso livello di valorizzazione.