Ieri Donald Trump ha presentato il piano di spesa pubblica federale.
Il piano prevede tagli alla spesa da 3.600 miliardi in dieci anni ad un’ampia gamma di programmi sociali con milioni di persone coinvolte, dalle sovvenzioni agricole, agli aiuti agli studenti federali. Ciò include anche un taglio di 600 milioni di dollari a Medicaid per oltre 10 anni (il progetto di sostegno alle spese sanitarie per i meno abbienti), nonostante le ripetute promesse di Trump in campagna elettorale di non ridurre il programma. Obiettivo dichiarato è quello di arrivare al pareggio di bilancio.
Al programma di tagli fa eccezione, come nelle attese, il settore della difesa che è stimato in aumento. Le spese militari potrebbero crescere di ben il 10% portandosi a 722 miliardi di usd, di cui oltre 2,6 miliardi di dollari per la sicurezza delle frontiere (tra questi 1,6 miliardi per la costruzione del famigerato muro con il Messico). La proposta prevede una forte riduzione fiscale, con una crescita del pil stimata al 3 per cento.
Trump chiederà l’appoggio dei repubblicani che siedono al Congresso per votare tale proposta. Al Congresso dunque spetterà l’ultima parola, ma già si preannuncia battaglia visto che il piano di Trump non sembrerebbe avere molti sostenitori.
Commento
Il piano di Trump risulta molto aggressivo e sbilanciato sulla crescita. Come da attese è molto positivo per il settore della difesa. In attesa di capire se il piano troverà supporto dal Congresso, ricordiamo che circa il 15% del fatturato di Leonardo è generato negli Usa grazie alla presenza della controllata DRS.
Leonardo oggi guadagna lo 0,4%, sovraperformando l’indice Ftse Mib dello 0,7 per cento. Dinamica simile si presenta anche a livello europeo con il comparto dell’aerospazio e difesa che oggi cresce dello 0,4% a 746,5 punti, sovraperformando l’Euro Stoxx dello 0,5 per cento.