Mercati – Milano in coda all’Europa, forti vendite su Ferragamo

Permane la debolezza tra le principali borse europee anche nel pomeriggio dopo l’apertura molto timida di Wall Street. Intorno alle 16:00 i peggiori listini del Vecchio Continente sono il Ftse Mib di Milano (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,2%), mentre l’Ibex 35 di Madrid si mantiene intorno alla parità. L’unico indice in guadagno è il Ftse 100 di Londra (+0,3%).

Il mercato non sembra aver già scontato il taglio del rating sovrano cinese deciso nella notte dall’agenzia Moody’s, per la prima volta dal 1989. Decisione che riflette i timori per le strette regolatorie annunciate nei giorni scorsi dal governo.

Il sentiment degli investitori è anche condizionato dall’attesa per le minute della Federal Reserve di questa sera, dal meeting OPEC di domani e del prossimo Summit G7 che si svolgerà a Taormina il 26 e 27 maggio.

Sul fronte macro, l’indice di fiducia dei consumatori in Germania è salito oltre attese a giugno. Dagli Stati Uniti sono giunti un aumento del 4,4% delle richieste di mutui nell’ultima settimana e un incremento dello 0,6% su base mensile dei prezzi delle case a marzo, mentre il dato sulla vendita di case esistenti ad aprile è risultato in calo e sotto le attese.

Nel frattempo, il cambio EUR/USD continua la seduta sui livelli della vigilia a 1,119, con il biglietto verde che si risolleva dai minimi toccati ieri nei confronti della moneta unica.

Dal lato materie prime resta altalenante ma ben intonato il prezzo del petrolio con il Brent a 54,2 dollari e Wti a 51,5 dollari al barile, in attesa del dato dell’EIA sulle scorte settimanali di greggio previsto per oggi alle 16:30. In lieve flessione l’oro a 1.252,3 dollari l’oncia.

Invariato lo spread, che si posiziona a 172 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si attesta al 2,11 per cento.

Tornando a Piazza Affari, ancora acquisti su BANCO BPM (+4,7%) spinto in avanti dalle indiscrezioni sull’ammontare delle possibile offerte per il portafoglio di 750 milioni di npl posto in vendita dal ruppo con il nome di ‘Rainbow’ ad una cifra compresa tra i 250 e i 300 milioni.

Tra le altre banche scambiano in positivo solo BPER (+1,4%) e UBI (+1,8%), sottotono INTESA (-0,4%) e MEDIOBANCA (-1,1%) e sulla parità UNICREDIT.

Acquisti su LEONARDO (+1,6%) sulla scia della proposta di budget di Trump che si è rivelata positiva per il settore della difesa.

In lieve flessione FCA (-0,4%) il giorno dopo la decisione degli Stati Uniti di avviare un’azione giudiziaria nei suoi confronti per violazione delle leggi sulle emissioni diesel. Il Gruppo, “contrariato” per tale decisione, ha fatto sapere che si difenderà con vigore.

Insieme a TERNA (-1,9%), che sconta il downgrade da parte di Banca Akros da ‘accumulate’ a ‘neutral’, perdono anche le altre utilities: ENEL (-1%), SNAM (-1,5%) e ITALGAS (-1%).

Scivola in fondo al listino, infine, FERRAGAMO (-4,8%). Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa i vertici dell’azienda avrebbero espresso cautela sulla redditività dell’azienda nel corso del 2017.