Il Ftse Mib chiude una giornata riflessiva in lieve ribasso (-0,2%), in linea con le principali borse continentali, anche a causa di ciò che ha messo in luce un rapporto della Bce, secondo il quale i rischi finanziari nell’Eurozona sono contenuti ma restano significativi.
Il comparto bancario, invece, termina appena sopra la parità (+0,3%) e in linea con l’indice europeo (+0,3%), frenato in parte da quanto emerso dal rapporto Bce, secondo cui la pulizia dei bilanci degli istituti di credito prosegue lentamente.
Nel Ftse Mib ancora sugli scudi Banco Bpm (+4%) dopo l’exploit di martedì, grazie anche all’ormai imminente cessione del pacchetto da 750 milioni di npl, per il quale potrebbe spuntare un prezzo compreso tra il 33% e il 40% del nominale, un livello mai visto finora sul mercato italiano.
Altra giornata positiva anche per Ubi (+1,8%), che si conferma per il mercato come una delle più affidabili realtà bancarie italiane.
Bene Bper (+1,4%) su cui il mercato ha dimostrato di aver fiducia sottoscrivendo il bond da 500 milioni collocato, che ha ricevuto ordini per oltre il doppio.
Poco mossa Intesa (-0,2%), con gli investitori che devono ancora recepire le parole dall’Ad Carlo Messina riguardo al fatto che potrebbero essere anticipati i tempi per riportare l’incidenza degli npl sul totale dei crediti ai livelli pre-crisi.
Tra le Mid Cap forti acquisti su Creval (+8,1%) grazie anche alle offerte non vincolanti che la banca avrebbe ricevuto per una potenziale partnership nella bancassurance da alcuni primari operatori assicurativi e al ‘buy’ assegnato da Banca Imi.
Torna in positivo Carige (+1,6%) riuscendo a recuperare parzialmente il rosso della seduta precedente.