Intorno alle 15:50, dopo l’avvio positivo di Wall Street, i listini europei mantengono un andamento piuttosto piatto, discostandosi poco dalla parità. Il Ftse Mib lascia sul campo lo 0,3% mentre il Cac 40 di Parigi (+0,1%), il Dax di Francoforte (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%) scambiano poco mossi. In modesto rialzo l’Ibex 35 di Madrid a +0,4 per cento.
L’attenzione degli investitori è focalizzata oggi sul meeting di Vienna, dove i Paesi Opec e non Opec hanno raggiunto l’intesa per l’estensione dei tagli alla produzione di petrolio per altri nove mesi, dunque fino a marzo 2018. La riduzione dell’output si manterrà sui livelli attuali, ovvero di 1,8 milioni di barili al giorno e ancora una volta Nigeria e Libia sono state escluse dall’accordo.
Intanto Wti e Brent sono in calo rispettivamente a 50,9 e a 53,6 dollari al barile. Negli ultimi giorni le quotazioni erano già salite inglobando le attese per l’estensione dei tagli che, inoltre, secondo alcuni operatori restano troppo contenuti rispetto al continuo incremento dell’output in America.
Nel frattempo, sul Forex l’euro passa di mano per 1,121 dollari e 125,3 yen, con il biglietto verde in lieve recupero sia sulla moneta unica sia sulla divisa giapponese (USD/JPY a 111,8).
Sul fronte macroeconomico sono stati diffusi i dati preliminari sul Pil del Regno Unito, lievemente sotto le attese nel primo trimestre 2017 (+0,2% su base mensile, +2% rispetto al 1Q 2016) e i numeri sugli ordinativi industriali in Italia, in calo del 4,2% da febbraio a marzo.
Negli Stati Uniti le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione si sono attestate a 234 mila, leggermente inferiori alle 238 mila previste dal consensus e sostanzialmente in linea con le 233 mila della rilevazione precedente (rivista al rialzo da 232 mila).
Dati positivi che vanno nella direzione di un prossimo rialzo dei tassi nel meeting Fed di giugno, a cui dovrebbe seguirne un altro nel breve periodo secondo quanto espresso dai verbali dell’ultima riunione diffusi ieri sera.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale in area 174 punti base, con il rendimento del decennale italiano ancora al 2,11 per cento.
A Piazza Affari le vendite investono nuovamente FERRAGAMO (-3,2%), che ha confermato un outlook cauto per il 2017 oltre ai petroliferi SAIPEM (-1,9%) ed ENI (-1,1%).
Sottotono anche i bancari BANCO BPM (-2,4%), UBI (-1,3%) e INTESA (-1,2%) condizionate anche dal rischio bail-in per le banche venete.
Poco sopra la parità FCA (+0,3%) con i legali del Gruppo che hanno sottolineato come il caso sulle emissioni truccate non possa essere paragonato con il Dieselgate Volkswagen. Secondo quanto riportato da Bloomberg, inoltre, il Gruppo ha detto al giudice federale di San Francisco di poter ottenere l’approvazione nel giro di settimane alle modifiche richieste dalle autorità americane per la protezione ambientale.
In rialzo le utilities fra cui spicca ancora ITALGAS (+1,5%), mentre si avvicina l’appuntamento del 31 maggio per la presentazione del nuovo piano. Bene anche SNAM (+0,7%) ed ENEL (+0,8%). Ben intonate anche YNAP (+0,9%), STM (+0,8%) e AZIMUT (+0,8%).