Mercati – Milano poco sotto la parità, acquisti su utilities e Azimut

Mattinata altalenante per i principali listini continentali, che intorno alle 11:40 mostrano variazioni contrastate ma scambiano poco distanti dalla parità. Il Ftse Mib lascia sul campo lo 0,2% mentre il Cac 40 di Parigi (+0,3%), il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%) scambiano poco sopra la parità. In modesto rialzo l’Ibex 35 di Madrid a +0,5 per cento.

L’attenzione degli investitori è principalmente focalizzata sul meeting dell’Opec in corso a Vienna, da cui potrebbe emergere un’estensione dei tagli alla produzione per altri 6 o 9 mesi. Piuttosto volatili nel frattempo le quotazioni dell’oro nero, con Wti e Brent passati repentinamente da circa 52 a 51 dollari e da 54,5 e 53,7 dollari rispettivamente.

Sul fronte macroeconomico, sono stati diffusi i dati preliminari sul Pil del Regno Unito, lievemente sotto le attese nel primo trimestre 2017 (+0,2% su base mensile, +2% rispetto al 1Q 2016) e i numeri sugli ordinativi industriali in Italia, in calo del 4,2% da febbraio a marzo.

Negli Stati Uniti verranno rese note nel pomeriggio le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, che seguono il rapporto della Fed pubblicato ieri sera in cui la banca centrale ha confermato altri due rialzi dei tassi di interesse a breve.

Dalle minute è emersa anche la volontà di ridurre il portafoglio di titoli governativi in pancia alla Fed, una mossa potenzialmente pericolosa sia per il mercato che per l’economia statunitense, che ha mostrato già alcuni segnali di rallentamento nel primo trimestre dell’anno.

Intanto, tra le valute il dollaro si è indebolito nei confronti dell’euro con l’EUR/USD risalito a 1,123 mentre ha guadagnato terreno sullo yen con l’USD/JPY a 111,85. In rialzo anche il cross fra moneta unica e divisa nipponica a 125,6.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale in area 174 punti base, con il rendimento del decennale italiano ancora al 2,10 per cento.

A Piazza Affari le vendite investono nuovamente FERRAGAMO (-1,2%), che ha confermato un outlook cauto per il 2017. In rosso anche STM (-1%) oltre ai petroliferi SAIPEM (-1%) e TENARIS (-1,2%) mentre ENI arretra dello 0,7 per cento.

Sottotono anche i bancari BANCO BPM (-1,4%), UBI (-0,8%) e INTESA (-0,7%) condizionate anche dal rischio bail-in per le banche venete.

Poco sopra la parità FCA (+0,3%) con i legali del Gruppo che hanno sottolineato come il caso sulle emissioni truccate non possa essere paragonato con il Dieselgate Volkswagen. Secondo quanto riportato da Bloomberg, inoltre, il Gruppo ha detto al giudice federale di San Francisco di poter ottenere l’approvazione nel giro di settimane alle modifiche richieste dalle autorità americane per la protezione ambientale.

In rialzo AZIMUT (+1,2%), ben intonate anche le utilities SNAM (+1,1%), ITALGAS (+1%) ed ENEL (+0,8%).