Le utilities europee (Stoxx Europe 600 Utilities) hanno messo a segno da inizio anno un progresso dell’11%, sovraperformato di quasi 3 punti percentuali lo Stoxx Europe 600, grazie alla stagionalità del business, al miglioramento dei fondamentali e alle indiscrezioni su possibile attività di M&A nel settore.
Lo spiega Goldman Sachs in un report, sottolineando che questa performance positiva potrebbe continuare, sostenuta dal miglioramento della gestione operativa. Anche alcuni mercati europei, come Germania e Regno Unito, hanno allettante prospettive in termini di domanda e offerta.
Le realtà come l’italiana Enel e la spagnola Iberdrola, i cui business si focalizzano in particolare alla distribuzione di energia elettrica e alle energie rinnovabili, prevedono una crescita “single-digit/low double-digit” dell’EPS al 2020 e negli anni successivi.
Le aziende tedesche invece come Innogy e EON stanno “riorganizzando” i propri business per beneficiare delle prospettive di crescita derivabili dal cosiddetto “Energiewende”, o cambiamento energetico. Si tratta del piano del governo tedesco di aumentare ulteriormente la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, penalizzando così ancora i conti delle aziende che gestiscono centrali alimentate a gas e a carbone.
Sullo sfondo resta sempre lo scenario di consolidamento, che da tempi lontani ha sempre sostenuto le performance positive del settore utilities. Negli ultimi giorni infatti sono circolate indiscrezioni sull’utility tedesca RWE che starebbe studiando di fondere la propria divisione di gestione della rete e delle energie rinnovabili Innogy con la francese Engie.