Il Ftse Mib chiude a -0,4% una giornata caratterizzata da un andamento piatto per i listini europei, mentre gli indici americani continuano a macinare record su record indifferenti anche al crollo del prezzo del petrolio.
L’attenzione degli investitori è stata infatti rivolta ieri al meeting di Vienna, dove i Paesi Opec e non Opec hanno raggiunto l’intesa per l’estensione dei tagli alla produzione di petrolio per altri nove mesi. Scelta considerata deludente dal mercato, che ha penalizzato i prezzi dell’oro nero scesi del 3 per cento.
La Borsa del nostro Paese è stata poi penalizzata anche dai deludenti dati sugli ordinativi industriali di marzo in Italia, risultati in contrazione del 4,2% sul mese precedente.
In tale scenario il comparto delle banche chiude in negativo (-0,8%), mentre i servizi finanziari fanno segnare un rialzo dello 0,2% sovra-performando l’indice europeo (-0,2%).
Non brilla però il risparmio gestito dove, fra i titoli del Ftse MIB è positiva Azimut (+0,5%), mentre rimangono vicino alla parità Mediolanum e Banca Generali.
La migliore della seduta sempre nell’ambito del Ftse Mib è Poste Italiane a +0,3%, mentre Exor registra un calo dello 0,6 per cento.
Fra le Mid Cap continua il buon momento di Anima (+3,5%) e Cerved (+2,2%) che negli ultimi cinque giorni portano il loro valore rispettivamente a +9,4% e +8,3 per cento.
Fra le Small Cap si segnala il rialzo di Mittel (+3,9%), la quale beneficia dei risultati relativi al primo semestre 2016-2017 che hanno evidenziato una riduzione della perdita a 1,1 milioni rispetto agli 8,2 del pari periodo dell’anno precedente.
Prosegue nel contempo la fase positiva di Tamburi (+1%), che porta la performance da inizio anno ben sopra il 60 per cento.